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Prima dialisi peritoneale a domicilio a Orvieto

Prima dialisi peritoneale a domicilio a Orvieto

Assistenza infermieristica e supporto della telemedicina

PERUGIA, 01 agosto 2024, 17:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Azienda Usl Umbria 2 potenzia i servizi dedicati ai pazienti cronici con una nuova prestazione: la dialisi peritoneale domiciliare con assistenza infermieristica e utilizzo della telemedicina. La nuova procedura è stata avviata per la prima volta nel distretto di Orvieto e ha interessato una paziente, residente in un comune dell'Orvietano, affetta da patologie croniche che hanno reso necessario il ricorso alla terapia dialitica.
    Eseguito il primo trattamento - spiega una nota della stessa Usl - la signora continuerà ora ad essere assistita a domicilio grazie alla video dialisi e alla telemedicina, attentamente seguita dai professionisti della struttura complessa di Nefrologia e Dialisi diretta dalla dott.ssa Paola Vittoria Santirosi.
    L'innovativo progetto, voluto dalla direzione strategica aziendale, vede la partecipazione e il contributo professionale di un'équipe multidisciplinare del territorio e del presidio ospedaliero composta dagli infermieri del distretto di Orvieto coordinati dalla dottoressa Adriana Bugnini, dal medico di medicina generale nonché coordinatore Aft, Alessandro Ruina, dallo staff infermieristico del Centro dialisi di Orvieto, dal dott. Massimo Marchino e dalla dottoressa Elisa Fratini, rispettivamente direttore e dirigente medico del distretto di Orvieto, dalla direzione ospedaliera del "Santa Maria della Stella" con la direttrice Ilaria Bernardini e la funzione organizzativa gestionale della dottoressa Sabrina Brizi.
    "La paziente - spiega Paola Vittoria Santirosi direttore della struttura complessa di Nefrologia e Dialisi dell'Azienda Usl Umbria 2 - presentava problematiche cliniche che richiedevano una terapia dialitica urgente e un'assistenza complessa e continuativa per cui abbiamo avviato un'interlocuzione con i colleghi del territorio che si sono resi subito disponibili all'avvio della collaborazione terapeutico-assistenziale". "La dialisi peritoneale domiciliare - prosegue Santirosi - assistita dagli infermieri dell'Adi, Assistenza domiciliare integrata, assicura un percorso di cura professionale e di qualità, in accordo con il centro dialisi di riferimento del paziente. Tutto si svolge come in ospedale anche se il trattamento viene eseguito tra le mura domestiche con l'assistenza di un infermiere esperto. La presenza di un infermiere a domicilio inoltre promuove, favorisce e sviluppa in modo efficace la piena e convinta adesione del paziente a tutta la terapia dell'insufficienza renale cronica: dieta, farmaci, corretta assunzione della terapia e abitudini di vita".
    "La video dialisi - aggiunge Luciano Cencioni, responsabile della struttura semplice di Nefrologia presso l'ospedale di Orvieto - ci consente di accorciare le distanze tra il centro ospedaliero e i pazienti che possono beneficiare di un'assistenza multidisciplinare da remoto direttamente sul territorio. Sono possibili interventi di supporto più tempestivi sia per il paziente che per i caregiver, in questo caso gli infermieri del distretto sanitario aziendale, con un minor numero di accessi in ospedale sia ordinari che di urgenza e una vicinanza umana al malato, ottenendo quindi una migliore qualità di vita e di assistenza".
    Soddisfazione è stata espressa dal direttore del distretto di Orviet, Massimo Marchino, dalla direttrice del presidio ospedaliero, Ilaria Bernardini e dal medico curante della paziente, Alessandro Ruina che hanno immediatamente aderito e sostenuto questa scelta terapeutica di assistenza integrata ospedale-territorio con grande impegno professionale.
    Anche il direttore generale dell'Azienda Usl Umbra 2, Piero Carsili, evidenzia l'importanza di questo progetto di cura che poggia sull'integrazione di servizi e professionalità e sulla tecnologia. "L'utile supporto degli infermieri del territorio per i pazienti affetti da malattie croniche - dice, nella nota - viene oggi arricchito da ulteriori sistemi di aiuto e riferimento grazie alla telemedicina. Il modello proposto diventa quindi un supporto personalizzato a scopo cognitivo, dinamico e riabilitante e questo tipo di assistenza, implementata da un moderno sistema interattivo audio-video integrato, rappresenta uno strumento fondamentale di comunicazione e interazione per seguire il paziente a domicilio nelle fasi dialitiche, fornendo sostegno e addestramento".
    "Da sottolineare infine la grande capacità di integrazione, sinergia e proficua collaborazione tra presidio ospedaliero e assistenza distrettuale domiciliare - conclude il dottor Carsili - che consente al sistema sanitario nazionale di essere presente per garantire le cure a persone non autosufficienti o in condizioni di fragilità, assicurando l'assistenza sanitaria a domicilio attraverso l'erogazione di prestazioni mediche, riabilitative e infermieristiche in base alle specifiche condizioni di salute delle persone, mirando a stabilizzare il quadro clinico, a limitare il decadimento funzionale e a migliorare la qualità della vita delle persone nel proprio ambiente familiare, evitando per quanto possibile il ricorso al ricovero in ospedale o in una struttura residenziale".
   

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