Nei supermercati l'olio
extravergine di oliva tornerà ad essere venduto "ben al di
sotto" di 10 euro al litro entro la fine dell'anno. La
previsione è di Zefferino Monini, amministratore delegato e
presidente dell'azienda umbra, resa nota in occasione della
pubblicazione del terzo bilancio di sostenibilità dell'impresa,
curato da The European House - Ambrosetti. In base a questi
calcoli i prezzi dovrebbero dovrebbero scendere del 30-40%.
"L'abbassamento dei prezzi dovrebbe far risalire i consumi
in tutto il mondo, specialmente in quei Paesi in cui l'olio
extravergine non è un'abitudine consolidata. Basti pensare che
lo scorso anno in Cina si è registrato un crollo del 60%" ha
rilevato Monini in una nota. "Nel complesso - ha aggiunto - ci
aspettiamo che i consumi nel 2025 tornino intorno quota 3
milioni di tonnellate, contro i 2,7 del 2024".
Una ripresa resa possibile da quella che viene definita la
buona annata olearia, "con una produzione che si prevede intorno
a 3,3-3,5 milioni di tonnellate, contro i 2,5 milioni di
tonnellate della scorsa campagna e che dovrebbe riportare dal
prossimo anno le scorte a un livello in linea con quello degli
ultimi dieci anni, cancellando le ultime due campagne che sono
state eccezionali in senso negativo a causa della scarsa
produzione della Spagna".
Secondo Monini "in Italia, causa clima torrido e siccitoso,
la produzione sarà invece più contenuta di quella passata, ma
questo non potrà avere ripercussioni sui prezzi
dell'extravergine italiano, che dovrà per forza di cose
riallinearsi per reggere la concorrenza degli stranieri".
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