"Oggi le industrie culturali e
creative sono tra i settori più strategici per facilitare la
ripresa economica e sociale italiana": lo sottolinea il
presidente della Camera di commercio dell'Umbria, Giorgio
Mencaroni, commentando i dati rapporto "Io sono Cultura 2024"
realizzato come ogni anno (è giunto alla 14/a edizione) da
Fondazione Symbola, Unioncamere, Centro studi Tagliacarne e
Deloitte.
"Non solo perché i numeri dell'ultimo decennio dimostrano che
parliamo di una fonte significativa di posti di lavoro e
ricchezza - osserva Mencaroni - ma anche perché sono un motore
di innovazione per l'intera economia e agiscono come un
attivatore della crescita di altri settori, dal turismo alla
manifattura creative-driven, ossia quella manifattura che ha
saputo incorporare professionisti e competenze culturali e
creative nei processi produttivi spesso orientati alla
sostenibilità, traducendo la bellezza in oggetti e portando il
made in Italy nel mondo. Bellezza e cultura, quindi, sono parte
del Dna italiano e umbro e sono alla base delle ricette made in
Italy per la crescita del benessere economico e sociale".
"Il rapporto 'Io sono Cultura' - spiega il presidente della
Camera di commercio dell'Umbria - annualmente quantifica il peso
della cultura e della creatività nell'economia nazionale e delle
varie regioni. I numeri dimostrano che la cultura è uno dei
motori della nostra economia; lo studio propone numeri e storie
ed è realizzato grazie al contributo di molte personalità di
punta nei diversi settori. Tutti temi su cui Unioncamere, che
peraltro è tra i curatori di 'Io sono Cultura', e la Camera di
commercio dell'Umbria, sono molto attivi a tutti i livelli".
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