Dopo due anni di sperimentazione,
su sei ettari di terreno che erano stati abbandonati a 800 metri
di altezza, anche l'Umbria ha iniziato a porre le basi per la
possibile nascita di un distretto della spumantistica per la
creazione di uno spumante di eccellenza, metodo classico. Un
progetto ambizioso, che debutterà con le prime bottiglie al
prossimo Vinitaly di Verona con le etichette Semonte e Arnaldo
Caprai, e che prende il via da una suggestiva idea ma che si
basa su dati precisi: il microclima dove si produce lo champagne
non è diverso da quello delle colline intorno a Gubbio. Allora,
perché non provare?
Nasce così "Spum.e" (Spumantistica Eugubina) un progetto di
valutazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale
della produzione di basi spumante sulla fascia appenninica
Eugubino Gualdese, già riconosciuta storicamente per la
produzione di vini di qualità.
Ma non solo. Il progetto, che ha portato alla creazione di un
vigneto sperimentale a basso impatto ambientale, un esempio
virtuoso di recupero del territorio montano umbro-marchigiano,
potrebbe andare a valorizzare così le zone montane
dell'Appennino in via di abbandono, promuovendo un fenomeno di
recupero e di reinsediamento.
"Un progetto aperto a chi vuole starci perché Spum.e è una
rete di imprese che nasce con l'idea di ampliarsi, prima creando
un distretto e poi, perché no, anche una denominazione" ha
affermato Marco Caprai (Arnaldo Caprai di Montefalco) che,
insieme a Giovanni Colaiacovo (Cantina Semonte di Gubbio) e il
team di ricercatori, ha presentato a Gubbio progetto e risultati
dopo due anni di vinificazione fatta.
Tutto nasce anche dall'idea che il cambiamento climatico
impone nuove soluzioni per ovviare alle temperature torride
della produzione tradizionale e quindi è ormai diventato
fondamentale salire in quota, per un vino che si può fare anche
sfidando il riscaldamento globale.
Nasce così il progetto di viticoltura di montagna e di
distretto per la spumantistica, come ha sottolineato ancora
Caprai: "In periodi di fenomeni climatici estremi questo tipo di
situazioni ci permettono di portare la viticoltura a quote più
alte evitando gelate in inverno e temperature più calde in
estate. In Umbria più del 30% è territorio montano".
Al convegno di Gubbio hanno quindi preso parte le aziende
coinvolte, i ricercatori ma anche le istituzioni.
Finanziato dalla Regione Umbria tramite Psr, "Spum.e" è stato
realizzato dai ricercatori del Cervim e dell'Università degli
Studi di Milano (dipartimento di scienze agrarie e ambientali) e
ha visto il coinvolgimento delle aziende agricole Semonte e,
come partner, Arnaldo Caprai, Leaf (azienda di consulenza per il
settore vitivinicolo) e azienda agricola Belcompare.
Oltre agli interventi tecnici e dopo i saluti del sindaco di
Gubbio, Vittorio Fiorucci, e del vicepresidente della Regione
Umbria e assessore alle politiche agricole e agroalimentari,
Roberto Morroni, alla tavola rotonda finale su "Programmazione
europea e sviluppo delle aree appenniniche" sono intervenuti,
oltre ai titolari delle due cantine protagoniste, anche
Donatella Tesei, presidente Regione Umbria, Massimiliano
Giansanti, presidente Confagricoltura, ed Ermete Realacci,
presidente Fondazione Symbola.
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