La Sezione regionale di controllo
della Corte dei conti per l'Umbria ha parificato il rendiconto
generale della Regione Umbria per l'esercizio 2023 ad accezione
del capitolo di spesa che disciplina e finanzia le Arpa. Sospeso
il giudizio su questo aspetto, sul quale è stata sollevata
intanto la questione di legittimità costituzionale, quello
generale di parifica "rimane intatto perché abbiamo parificato
il bilancio ad eccezione di quel capitolo" ha sottolineato il
presidente della Sezione Antonello Colosimo. Che, affiancato dai
magistrati del collegio, ha illustrato le analisi condotte
durante il giudizio di parificazione che si è tenuto al
Dipartimento di Agraria di Perugia.
Rendiconto che è stato quindi esaminato "per ben due volte",
come ha rimarcato Colosimo, sia ora in occasione della nuova
delibera della Regione sia nell'adunanza del 12 luglio scorso
che poi sfociò nel "non luogo a provvedere" perché la Regione
aveva ritirato la delibera sul rendiconto consuntivo dopo i
rilievi della Corte emersi nel contraddittorio di allora in
merito alle risorse assegnate ad Arpa attraverso il fondo
sanitario. "Se la Corte Costituzionale dovesse ritenere non
sussistente la questione, si riespanderà tutto il potere di
utilizzo del capitolo" ha affermato il presidente.
Andando poi nel merito del Rendiconto, per Colosimo "ci sono
delle criticità ma che non hanno mai superato il limite della
non parificabilità". Nel sistema sanitario regionale, nella
governance degli organismi partecipati, nei rapporti finanziari
di debito-credito tra la Regione e gli Enti locali, nella
organizzazione regionale e nel Trasporto pubblico locale e
regionale, si profilano i più significativi aspetti di criticità
in merito al Rendiconto generale per l'esercizio 2023.
"Sotto il profilo della parifica - ha ancora commentato il
presidente - i conti tengono perché li abbiamo parificati ma
naturalmente ci sono tante singole criticità rispetto alle quali
la Regione ne ha preso atto. Devo anche dire che abbiamo sempre
istituzionalmente un rapporto di cooperazione, come ha
sottolineato anche la presidente Tesei, e quindi sono sicuro che
tutte le criticità evidenziate saranno scrutinate positivamente
per dare sempre un miglior servizio alla comunità umbra".
Durante l'udienza sono stati forniti gli elementi sulla
dimensione del bilancio regionale e sui risultati della
gestione. In particolare, le previsioni definitive delle entrate
di competenza sono ammontate a 5.130 milioni di euro di cui 186
milioni riferito al Fondo pluriennale vincolato e 119 milioni ad
utilizzo avanzo di amministrazione. Gli accertamenti di ambito
sanitario hanno inciso per circa il 76% sul bilancio regionale e
le relative riscossioni hanno rappresentato il 75% circa del
totale complessivo.
Con riguardo alla spesa, a fronte delle previsioni (5.130)
sono stati registrati impegni per 3.346 milioni di euro (65%) e
rilevate economie per 1.525 milioni (30%), mentre 180 milioni
sono confluiti a Fondo pluriennale vincolato.
I pagamenti sono ammontati a 2.469 milioni.
La spesa sanitaria ha rappresentato il 76% complessivo degli
impegni e il 74% del totale dei pagamenti.
Le verifiche condotte quindi, come ha spiegato Colosimo,
hanno evidenziato la permanenza degli equilibri di bilancio sia
in sede di previsioni iniziali sia in fase di assestamento.
L'esercizio si è chiuso con un risultato di competenza
positivo, pari a 83 milioni di euro, per effetto del risultato
positivo della gestione corrente di 87 milioni, solo
parzialmente assorbito dal risultato negativo della gestione in
conto capitale di 4 milioni di euro.
L'indebitamento residuo al 31 dicembre 2023 ammonta inoltre
a 476 milioni di euro.
Relativamente alla gestione economico-patrimoniale, il conto
economico ha evidenziato un risultato positivo di 58 milioni di
euro, in miglioramento rispetto al risultato negativo di 3
milioni circa del 2022.
Gli esiti della gestione patrimoniale 2023, infine, hanno
fatto registrare una decisa variazione in aumento di 72 milioni
di euro della consistenza del patrimonio netto, passato dai 481
al 31 dicembre 2022 ai 553 milioni al 31 dicembre 2023.
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