"Lo strano caso del bando da
quattro milioni di euro per finanziare assunzioni già
effettuate. Le umbre e gli umbri, alla vigilia del voto, hanno
dovuto assistere ad un tentativo disperato della destra di
convincere elettori a votarla, convinta di avere il destino
segnato. Il tutto con un bando per aiuti alle imprese che
assumono, di dubbio gusto e discutibile sul fronte della
regolarità": lo afferma il segretario del Partito democratico
dell'Umbria, Tommaso Bori.
"L'iniziativa dell'ex giunta - ricordaBori - Tesei viene
pubblicata il 14 novembre, tre giorni prima dell'apertura delle
urne, e metteva a disposizione 4 milioni di euro, da assegnare
con una procedura a sportello. La piattaforma per le domande
viene aperta a tempi record, quattro giorni dopo, ma i fondi
finiscono in tre ore. Come sollevato da più parti, erano
possibili modalità più consone. La scelta del bando a sportello
lascia dei dubbi sulla gestione di tale misura. Le tappe,
scandite dalla cronologia dei fatti, non possono non sollevare
alcuni dubbi sul colpo di coda che la destra ha provato ad
attuare".
"Stigmatizzando l'atteggiamento sprezzante e incurante di
qualsiasi regola e convenzione della destra, battuta nelle urne
- conclude Bori - non possiamo far sì che quello che hanno
fatto passi inosservato e non appena la nuova legislatura
partirà ufficialmente, presenteremo un atto ispettivo per
mettere a fuoco quanto accaduto qualche giorno prima del voto".
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