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Per Camera commercio segnali di miglioramento da agricoltura

Per Camera commercio segnali di miglioramento da agricoltura

'Non sufficienti a ridurre divario rispetto a media nazionale'

PERUGIA, 21 dicembre 2024, 10:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Negli ultimi dieci anni, il settore agricolo umbro ha mostrato segnali di miglioramento in efficienza e produttività, ma non sufficienti a ridurre il divario rispetto alla media nazionale. Anzi, questo si è ampliato. Emerge dal report della Camera di commercio dell'Umbria che analizza l'evoluzione del settore tra il 2014 e il 2024, confrontandola con il contesto nazionale e focalizzandosi, inoltre, sui bilanci delle imprese agricole di capitali umbre, tra cui società per azioni, società a responsabilità limitata e cooperative.
    In Umbria - emerge da un comunicato dell'ente camerale -, il numero di aziende agricole è diminuito da 16.950 nel 2014 a 15.443 nel 2024, con una contrazione dell'8,9%, inferiore al calo nazionale del 9,9%. Tuttavia, le dimensioni medie aziendali sono aumentate solo marginalmente, passando da 1,3 a 1,4 addetti per impresa, contro una crescita nazionale da 1,4 a 1,6 addetti.
    La regione continua a soffrire della presenza di troppe aziende ultramicro, spesso a conduzione familiare e con attività agricole marginali.
    Il numero totale di addetti nel settore è calato del 6,3%, passando da 22.672 a 21.240, mentre a livello nazionale la riduzione è stata molto più contenuta (-0,5%). In Umbria, gli addetti familiari sono diminuiti del 26,2%, mentre quelli subordinati sono aumentati del 20,9%, segnalando un lieve progresso verso una maggiore professionalizzazione del settore.
    Il 51% delle aziende agricole umbre nel 2024 conta un solo addetto, rispetto al 42,3% della media nazionale.
    Le imprese agricole giovanili rappresentano il 6,5% del totale regionale, con dimensioni medie estremamente ridotte (0,97 addetti per impresa). Le imprese femminili, che costituiscono il 32,1% del totale, si attestano su una media di 1,1 addetti per azienda, anche qui inferiore al dato regionale.
    Per Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell'Umbria, "dal report emerge con chiarezza che, nel decennio, passi avanti son stati fatti, ma insufficienti a colmare il gap di competitività del settore primario regionale con la media nazionale, tanto che il divario a sfavore dell'Umbria non solo non si è ridotto, ma si è allargato". Come anche - aggiunge - i dati di bilancio dell'ultimo quinquennio evidenziano che, al netto dell'inflazione, la situazione media di un'impresa di capitali agricola della regione è, nel complesso, peggiorata".
   
   

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