"Ciò che esteticamente è brutto,
spesso e volentieri non funziona bene e, di conseguenza, è
necessario un trattamento chirurgico": cosi il dottor Luca
D'Ascanio, uno dei relatori del 20/o congresso di chirurgia
estetica e funzionale del volto, in svolgimento a Perugia nella
sala Brugnoli di palazzo Cesaroni. Tre giorni di relazioni
affidate ai responsabili di chirurgia otorinolaringoiatra dei
più importanti centri italiani, che affrontano temi di carattere
chirurgico e spesso anche psicologico, collegati a deformità
traumatiche o malformative di parti del viso come naso, orecchie
e palpebre. "L'estetica facciale deve essere affrontata con
valenza scientifica, secondo linee guida stabilite proprio
dalla Aiceff (Associazione italiana chirurgia estetica e
funzionale della faccia)", dice il copresidente del convegno,
prof. Giampietro Ricci, direttore della s.c. di
Otorinolaringoiatria del S. Maria della Misericordia, in una
nota dell'ospedale.
Oltre alle relazioni, nella mattinata di venerdì 4 maggio
sono stati eseguiti in diretta e trasmessi in streaming due
interventi chirurgici di rinoplastica eseguiti su due giovani
donne, entrambe con problemi respiratori legati a deformità
traumatiche, interventi eseguiti nel blocco operatorio "Vittorio
Trancanelli". Gli interventi, riferisce la nota stampa
dell'ospedale perugino, sono stati condotti dai dottori Luca
D'Ascanio e Tito Marianetti, in collaborazione con l'equipe del
prof. Ricci.
E' stato ribadita la valenza della chirurgia estetica del
volto in una società in cui l'aspetto fisico è sempre più
importante in termini sociali e lavorativi. "E' sempre più
necessario - ha sostenuto il dottor Alberto Scattolin, direttore
scientifico del convegno - salvaguardare e migliorare le
importanti funzioni svolte dalle strutture del volto, quali
respirazione, articolazione della parola, udito e vista".
Le tecniche a disposizione del chirurgo sono diverse e vanno
adattate alle situazioni più varie: in alcuni casi selezionati
il paziente può essere dimesso anche nella stessa giornata
dell'intervento, e comunque oramai da tempo vengono usate dei
materiali spugnosi al posto dei tamponi nasali tradizionali che
oltre ad essere fastidiosi, spingevano spesso il paziente a
continui rinvii del trattamento chirurgico.
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