All'ospedale regionale Parini di Aosta è stata utilizzata per la prima volta in Valle d'Aosta una tecnica innovativa di trattamento interventistico cardiologico chiamata 'Reducer' e dedicata ai pazienti con coronaropatia grave non rivascolarizzabile mediante tecniche tradizionali quali il by pass aortocoronarico o l'angioplastica. Lo ha comunicato l'Usl della Valle d'Aosta.
"Ogni anno una percentuale variabile dall'1 al 5% dei pazienti con cardiopatia ischemica sottoposti a coronarografia - spiega il direttore della Struttura complessa Cardiologia, Paolo Scacciatella - presentano una malattia coronarica così grave ed estesa da non poter essere trattati. Questi pazienti, che presentano solitamente forme di angina pectoris invalidanti e sono costretti a frequenti ricoveri ospedalieri, vengono definiti 'no-option', ovvero senza opzioni terapeutiche. Questa terapia interventistica consiste nel posizionamento attraverso la vena giugulare destra di uno stent occlusore nel seno venoso coronarico ed è finalizzata ad aumentare la perfusione del microcircolo del cuore ischemico con conseguente miglioramento dei sintomi anginosi e della capacità funzionale".
Il sistema Reducer è preso in considerazione nelle Linee guida europee per i pazienti con angina pectoris refrattaria.
L'intervento di impianto percutaneo di Reducer in seno venoso coronarico, attualmente eseguito solo in pochi Centri Cardiologici italiani ed europei, è stato effettuato venerdì 9 aprile su un paziente valdostano affetto da coronaropatia critica multivasale gravemente sintomatica e non rivascolarizzabile da Paolo Scacciatella e Francesco Pisano, coadiuvati da Marcello Giudice.
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