Monsignor Jacques Mourad, arcivescovo
di Homs dei Siri (Siria), accompagnato dalla presidente e dal
direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre, Sandra Sarti e
Alessandro Monteduro, ha incontrato a Palazzo Chigi il
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
All'incontro ha partecipato anche mons.
Denis Antoine Chahda, arcivescovo siro cattolico di Aleppo, e mons.
Rami Al-Kabalan,
vescovo di Aretusa dei Siri.
Mons. Jacques Mourad, co-fondatore insieme a padre Paolo
Dall'Oglio della comunità monastica di Deir Mar Musa, ha
anzitutto ricordato la figura del suo confratello a pochi giorni
dal decennale del rapimento avvenuto a Raqqa il 29 luglio 2013,
nell'auspicio che le ricerche del religioso disperso, e dei
tanti altri cristiani rapiti, non si interrompano. L'arcivescovo
di Homs dei Siri ha inoltre descritto le sofferenze del popolo
siriano, duramente colpito dall'embargo. Le sanzioni, ha
proseguito, colpiscono solo la popolazione, in particolare i
cristiani, non il governo. Tutto ciò, oltre all'emigrazione di
giovani privi di futuro e a stipendi che per un impiegato non
superano i 10 dollari Usa, rende ancor più probabile il
drammatico esito delle vicende politiche e militari degli anni
recenti: la progressiva scomparsa della comunità cristiana dal
Medio Oriente.
Mons. Antoine Chahda ha denunciato la mancanza di entrate
finanziarie, senza le quali il popolo, ad Aleppo e altrove in
Siria, non può pagare luce elettrica, cibo e medicine. Mons.
Rami Al-Kabalan ha sottolineato l'importanza di sostenere il
sistema educativo cattolico. Molte scuole sono state infatti
nazionalizzate o chiuse, precludendo così non solo l'istruzione,
ma anche il dialogo fra le diverse componenti religiose, così
importante per evitare la radicalizzazione.
Sarti e Monteduro hanno ricordato che, prima
dell'ultradecennale conflitto armato, i cristiani costituivano
circa il 10% della popolazione, mentre oggi si stima siano
rimasti tra 300.000 e 500.000 fedeli. Sarti e Monteduro hanno
inoltre sottolineato che gli ostacoli al trasferimento di denaro
e all'importazione di beni rendono impossibile qualsivoglia
forma di assistenza. Nonostante le sanzioni prevedano delle
eccezioni per l'invio di fondi per aiuti umanitari, queste
ultime non funzionano. Il codice bancario europeo Iban e
l'americano Swift, infatti, bloccano i trasferimenti contenenti
riferimenti alla Siria e a qualsivoglia città della nazione, per
cui per le organizzazioni caritative diventa quasi impossibile
trasferire fondi con finalità umanitarie. L'invio di denaro è di
importanza vitale, perché le istituzioni ecclesiastiche e le ong
non sono in grado di consegnare i beni necessari per la
sopravvivenza delle comunità bisognose. Per tali motivi - hanno
aggiunto i rappresentanti di Acs Italia - la comunità
internazionale dovrebbe dare disposizioni al sistema bancario
affinché sia autorizzato il trasferimento di denaro per scopi
umanitari, come peraltro già previsto dalle eccezioni alle
sanzioni.
Mantovano ha espresso, a nome del Governo, la sua vicinanza
all'arcivescovo di Homs dei Siri per il drammatico e tuttora
irrisolto sequestro di padre Paolo, assicurando che l'Italia,
innanzitutto attraverso la sua intelligence, non smetterà di
cercarlo. Il Sottosegretario ha inoltre sottolineato che le
sanzioni economiche non dovranno più precludere la fornitura di
aiuti essenziali alla popolazione, perché attualmente l'embargo
vanifica ogni sforzo profuso per sostenere le comunità più
minacciate, a cominciare da quella cristiana. Mantovano ha
affermato che le preoccupazioni dei vescovi siriani saranno
rappresentate alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, da
sempre vicina alle comunità cristiane sofferenti a causa dei
conflitti e delle persecuzioni. Il governo italiano si
confronterà con i suoi alleati, innanzitutto in sede di Unione
Europea, su come introdurre delle deroghe all'attuale sistema di
sanzioni, al fine di restituire speranza a una popolazione
stremata.
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