"Il Giubileo è, sin dal
nome, un moltiplicatore delle gioie e delle speranze: il felice
incontro tra la Chiesa e il bisogno degli uomini e delle donne
di ogni generazione di sentirsi sostenuti nelle proprie attese,
visioni e sogni. E dal bisogno di essere perdonati". Lo ricorda
lo storico Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di
Sant'Egidio, nel suo libro "I Giubilei nella storia"
(Morcelliana).
Impagliazzo parte da questo Anno Santo del 2025, che "si
colloca in un tempo di inquietudine e preoccupazione per le
tante situazioni di conflitto aperte nel mondo", per
ripercorrere che cosa è stato il Giubileo nella storia
dell'umanità. Un periodo in cui la Chiesa invita a ritrovare le
ragioni della "speranza", tema scelto da Papa Francesco per
questo Anno Santo che comincerà il 24 dicembre.
Nella storia si sono succeduti, dal 1300 in poi, venticinque
Giubilei ordinari, ai quali si aggiungono quattro Anni Santi
straordinari: quelli della Redenzione (nel 1933 e nel 1983),
quello della Misericordia, voluto da Papa Francesco nel
2015-2016, ed un Anno santo che è passato un po' in sordina,
quello del 1966, al termine del Concilio Vaticano II.
Nel libro di Marco Impagliazzo sono descritte le celebrazioni
dei Giubilei, tra fasti a volte eccessivi e scelte molto più
francescane, tutto legato al momento storico e anche al
Pontefice di ogni epoca. Tra le curiosità, nel Giubileo del
1725, un evento significativo fu l'accoglienza riservata a 370
schiavi riscattati dai padri Redentoristi, nell'ospizio della
confraternita. Papa Benedetto XIII li visitò personalmente e la
nobiltà di Roma si adoperò perché fossero inseriti nella vita
della città.
Più di un secolo prima, nel 1600, si era celebrato l'Anno
Santo di Clemente VIII. Il giornale romano dell'epoca, "Avvisi
di Roma", lo celebrò come uno degli anni santi più riusciti fino
a quel momento per la massiccia partecipazione di fedeli e la
particolare devozione dei pellegrini. Impagliazzo segnala tra le
note salienti di quell'Anno Santo, il fatto che Papa Clemente
VIII, per tutta la Quaresima, ospitò ogni giorno dodici poveri
alla sua mensa.
Arrivando ai tempi più recenti, è ricordato il Grande
Giubileo del 2000, "senz'altro il più rilevante e atteso della
storia", come rileva lo stesso Impagliazzo anche perché mai un
anno santo aveva segnato il simbolico passaggio da un millennio
all'altro.
Infine l'Anno straordinario della misericordia voluto da Papa
Francesco, con l'apertura della prima Porta Santa non a Roma ma
a Bangui, in quella Repubblica Centrafricana segnata dai
conflitti, perché "sempre la misericordia è un prodigio, sempre
è l'inversione di una storia che sembrava incanalata in una
direzione scontata". Quindi "sta a noi cominciare, tutti
insieme, a chiedere amore e pace. Come quel giorno a Bangui",
conclude Impagliazzo.
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