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In evidenza
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In collaborazione con Sanità per il Veneto
Le novità terapeutiche sul fronte
delle patologie endocrinologiche - la più comune quella a carico
della tiroide - sono frequenti e in grado di portare benefici,
ma ancor di più, oggi, lo sono i metodi di assistenza del
malato. A fare il punto sabato 7 dicembre, al Polo Zanotto
dell'Università di Verona, sarà nel corso di una giornata di
studi il dottor Roberto Castello, direttore UOC Medicina A.
La nuova consapevolezza degli specialisti in Endocrinologia,
spiegano dall'Azienda sanitaria universitaria integrata di
Verona, è che troppe analisi non servono: rispetto al passato è
sufficiente essere più attenti alle prescrizioni appropriate.
Per verificare il funzionamento della tiroide è sufficiente il
prelievo del TSH, che nel 90% dei casi fornisce l'informazione
necessaria al medico.
"Non è detto che fare più esami significhi curare meglio -
spiega Castello -. L'evoluzione continua della medicina
nell'ambito endocrinologico e metabolico, porta a nuove
conoscenze, procedure e nuovi metodi, in particolare
nell'appropriatezza della prescrizione degli esami. Oggi in
molti casi chiedere meno esami significa fare meglio, sia per la
diagnosi anche clinica che per i costi a carico dei pazienti e
del Servizio sanitario nazionale".
Al giorno d'oggi gli specialisti possono contare su
trattamenti impensabili fino a poco tempo fa. Le novità in
ambito metabolico, in particolare, riguardano terapie, in
termini di assunzione per il paziente e di efficacia di cura. E
in arrivo c'è la più eclatante: la nuova insulina basale a
dosaggio settimanale, così il paziente diabetico in un anno
invece che 365 somministrazioni ne fa 52.
I nuovi trattamenti garantiscono anche una prevenzione
cardiologica, vascolare e nefrologica. "Siamo arrivati al
traguardo della terapia sartoriale, tagliata su misura per ogni
singolo paziente - aggiunge Castello -. I nuovi farmaci non solo
riducono i livelli di glicemia o dei lipidi nel sangue, ma a
seconda del quadro clinico generale del paziente intervengono
anche su altri organi".
In collaborazione con Sanità per il Veneto
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