(ANSA) - MILANO, 6 MAR - Unicredit al lavoro sui dettagli del
piano al 2018 in attesa del via libera che sarà il cda a dover
dare, il prossimo 11 marzo. Sia le strategie a cinque anni, sia
i conti del 2013 sono passati all'esame consultivo dei comitati
interni: in tarda mattinata il controllo e rischi poi a seguire,
dal primo pomeriggio, lo strategico, il governance e il
remunerazione.
Tre i focus su cui Piazza Cordusio intende concentrarsi: in
primo luogo le imprese (diverse, tra l'altro, negli ultimi tempi
le iniziative messe in campo a favore delle pmi), quindi il
consolidamento della banca commerciale (con la multicanalità
sempre più centrale e filiali sempre più tecnologiche) e una
ulteriore gestione dei crediti deteriorati. In quest'ambito
rientra la valorizzazione di UniCredit Credit Management Bank,
(la banca specializzata nei crediti anomali) per la quale, da
diverso tempo, si stanno cercando potenziali investitori (una
trentina e in gran parte esteri sono gli interessati).
Ed è proprio sui crediti non performing che Unicredit, così
come buona parte delle banche italiane, si sta concentrando da
diverso tempo. L'istituto guidato da Federico Ghizzoni,
nell'ultimo periodo, ha finalizzato diverse operazioni destinate
a fare pulizia nel proprio bilancio. Piazza Cordusio, proprio
attraverso la sua controllata specializzata nella gestione dei
crediti anomali ha ceduto sofferenze 'pro-soluto' per circa 700
milioni a un fondo che fa capo alla società di investimento
Europea Anacap Financial Partners. Precedentemente, a dicembre,
la banca aveva ceduto altre sofferenze per 950 milioni a
Cerberus european investments L'istituto sta poi esaminando un
progetto con Intesa Sanpaolo e l'americana Kkr su crediti
ristrutturati.
Unicredit, negli ultimi giorni, segue poi con una certa
attenzione l'evoluzione della crisi diplomatica tra Russia e
Ucraina. Con le forti tensioni tra Kiev e Mosca l'operatività
delle filiali è stata limitata ma con la situazione che sembra
essersi normalizzata, l'attività è ripresa regolarmente. Piazza
Cordusio che a inizio dicembre ha, tra l'altro, fuso in Pjsc
Unicredit Bank le sue due controllate nel Paese gestisce in
Ucraina (dalle quale sta cercando di uscire da diverso tempo)
asset per circa 3,84 miliardi attraverso una rete di 435
sportelli. (ANSA).