(di Fabio Perego)
(ANSA) - PAVIA, 25 MAR - L'Italia non è in deflazione, e sul
Paese ''emergono rinnovati segnali di interesse'' dai mercati,
testimoniati anche dall'appeal di cui godono i titoli di Stato.
E, questo, è dovuto anche al miglioramento dello spread che
''riflette soprattutto l'abbattimento del rischio di
disgregazione dell'area euro''. A tracciare il quadro è il
Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco che, nel corso di
una Lectio magistralis al Collegio Borromeo a Pavia, avverte che
il debito pubblico si abbassa non con manovre correttive ma con
una ''crescita reale'', pari però al 3% nominale, e, quindi,
bisogna puntare ''sulla ripresa degli investimenti''.
Visco poi considera ''un passaggio essenziale per il rilancio
del Paese'' la realizzazione delle riforme strutturali''. In
questo contesto ''il processo di coordinamento Ue - sottolinea -
potrebbe contribuire a definirne meglio i dettagli, ma la
responsabilità ultima delle riforme resta nazionale''. L'Italia,
inoltre, ''dovrà essere in grado di sfruttare appieno tutte le
opportunità offerte dall'Unione'' dal momento che ''in passato
non siamo stati capaci di trarre pieno vantaggio dai fondi
strutturali europei''.
E da Parigi il presidente della Bce, Mario Draghi avverte i
paesi del Vecchi Continente che''la politica fiscale può
supportare la crescita assicurando una migliore composizione del
consolidamento, meno focalizzata sull'aumento delle tasse e più
sulle priorità di spesa". Il banchiere centrale rileva anche che
''non ha senso allentare il consolidamento ora che il lavoro più
duro è stato fatto'' e sprona le banche a non aspettare l'esame
Bce per rafforzare il patrimonio e fare pulizia. La Bce resta
comunque pronta ad agire in caso di rischi al ribasso mentre il
suo collega alla Bubdesbank Jens Weidmann, e spesso antagonista
nel consiglio di Francoforte, per la prima volta non esclude un
quantitative easing (vera bestia era della Buba) anche se avvisa
che potrebbe presentare problemi.
Tornando a Visco, il governatore aggiunge che ''per il
nostro Paese il vero vincolo di bilancio è dato dalla necessità
di garantire la sostenibilità del debito pubblico e di mantenere
il pieno accesso al mercato finanziario''. ''In un contesto
ancora carico di tensioni basta poco a incrinare la fiducia
degli investitori'', avverte ricordando quanto ''successo tra
l'estate del 2011 e la primavera del 2012, quando la quota di
titoli pubblici italiani in mani estere scese drasticamente''.
Il banchiere, in un passaggio a braccio, rileva quindi che non
si può far crescere il debito indefinitamente: lo si può fare se
si fanno gli investimenti e ci sono i ritorni. Il punto - spiega
- è che noi l'abbiamo fatto crescere per molti anni in assenza
di investimenti''.
Visco parla anche dell'adozione dell'Omt (gli acquisti di
Bond dei singoli stati da parte della Bce non attivati ndr)
spiegando che l'obiettivo ''non è quello di neutralizzare gli
spread sui titoli di Stato di specifici'', ne' tantomeno lo
strumento ''mira a sostenere l'acquisto di titoli rischiosi ma a
correggere l'errata percezione del rischio''. Il Governatore,
nel suo discorso, sottolinea anche che ''è importante proseguire
con decisione nel cammino che porta a un'Unione più piena''' e
che 'L'uscita dalla crisi nell'area dell'euro non potrà derivare
da azioni isolate di singole autorità di politica economica''.
In tal senso Visco evidenzia che ''la politica monetaria non
potrà da sola garantire la stabilità finanziaria dell'area se
non saranno risolti, a livello nazionale così come a livello
europeo, i problemi all'origine della crisi dei debiti
sovrani''.
