(di Paolo Algisi)
(ANSA) - MILANO, 05 APR - Le banche sono pronte a prendere il
controllo di Sorgenia, la società energetica del gruppo Cir alle
prese con un indebitamento di 1,9 miliardi di euro, di cui 600
milioni giudicati non più sostenibili.
Nella tarda serata di ieri è partita la lettera dei creditori
all'amministratore delegato, Andrea Mangoni, contenente la
proposta - definita nel documento un' ''ipotesi di lavoro'' -
per mettere in sicurezza Sorgenia. La ristrutturazione
finanziaria prevede un aumento di capitale da 400 milioni che,
in assenza di contributi da parte dei soci, le banche si
impegnano a sottoscrivere conferendo crediti mentre altri 200
milioni, anch'essi a valere sul debito della capogruppo,
verrebbero trasformati in un convertendo. L'esposizione delle
società operative Sorgenia Power e Sorgenia Puglia verrebbe
allungata al 2025 e al 2021 ed erogata nuova finanza per 256
milioni. Il tutto sotto l'ombrello dell'articolo 182-bis della
legge fallimentare, che prevede l'omologazione in tribunale del
piano di ristrutturazione del debito, la cui fattibilità deve
essere certificata da un esperto.
"La posizione delle banche su Sorgenia è chiara: convertire
parte del debito in equity" allo scopo di "garantirne la
continuità aziendale", ha detto Federico Ghizzoni,
amministratore delegato di Unicredit, uno dei 21 istituti
esposti verso Sorgenia. Quella che "non è ancora chiarissima",
ha aggiunto, è "la risposta di Cir", con cui "le negoziazioni
vanno avanti" anche se "siamo ancora distanti da definire un
accordo".
La proposta è all'esame del management di Sorgenia e di Cir,
il cui orientamento sarà decisivo per capire il destino del
gruppo elettrico. Senza un rilancio da parte della holding,
infatti, Sorgenia non potrà che ripararsi sotto l'ombrello
aperto dai creditori, che ne diventeranno gli esclusivi
azionisti. La decisione potrebbe essere presa la prossima
settimana, così da permettere alla holding della famiglia De
Benedetti di arrivare al cda di bilancio, il 14 aprile, con un
orientamento definito sul futuro delle controllata. Al momento
non risultano convocati cda di Sorgenia e difficilmente il
consiglio potrà riunirsi prima di metà settimana.
In attesa di conoscere le mosse di Cir quello che si può dire
è che il piano delle banche (che una volta definito dovrà essere
approvato dai rispettivi comitati con un consenso pari ad almeno
il 90% dell'esposizione complessiva) prevede un aumento di
capitale doppio (400 milioni) rispetto a quello inizialmente
proposto da Cir (190 milioni) e dunque presuppone un
investimento di 200 milioni (più un altro centinaio se si
considera il convertendo) da parte della holding per mantenere
il controllo, attualmente garantito dal possesso del 52,9% del
capitale. Si tratta di una cifra più alta sia dei 100 milioni
messi sul piatto da Cir nella proposta respinta dalle banche,
sia dei 150 chiesti dalle banche e rifiutati da Cir nella
controproposta degli istituti.(ANSA)
