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Attentato, la maglia indossata da Wojtyla

ROMA - "Come dice il terzo segreto di Fatima é stato colpito a morte, ma una mano materna ha deviato il proiettile e l'ha salvato. Questo è il mistero della comunione dei Santi e della capacità di intercessione delle persone giuste e degli amici di Dio": alla vigilia della beatificazione di Giovanni Paolo II, il segretario di stato della Santa Sede, card. Tarcisio Bertone, intervistato dal direttore del Giornale Radio Rai Antonio Preziosi, ha rievocato il terzo segreto di Fatima a proposito dell'attentato compito il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro da Alì Agca contro Karol Wojtyla.

E, a proposito del terzo segreto di Fatima, ha aggiunto: "E' compiuto in parte nella descrizione che è stata fatta da Suor Lucia, ma, come ha detto il Cardinale Ratzinger anche in un suo discorso, certo, il cuore immacolato di Maria dice 'Il mio cuore immacolato trionfera' e, quindi, bisogna coltivare la speranza e non essere catastrofici. Però - ha detto ancora il card. Bertone - bisogna sempre mettersi nella linea di un impegno di fedeltà, un impegno di intercessione, e mettersi sotto la protezione della Madonna. Perché? Perché la lotta tra il bene e il male è una lotta permanente e il pericolo di nuove catastrofi e il pericolo di situazioni disumane e antiumane sono sempre alla porta: perché l'uomo è sempre tentato, deve essere aiutato a vincere la tentazione e deve essere guidato dalla saggezza di pastori, di esempi santi come Papa Giovanni Paolo II, come i santi che hanno accompagnato la Chiesa nel suo cammino lungo la storia".