di Marina Perna e Giovanni Innamorati
ROMA - C'erano i Reali del Belgio, le teste coronate di Spagna, Inghilterra, Liechtenstein e Lussemburgo, tanti capi di Stato e primi ministri, seduti uno accanto all'altro - con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il premier Silvio Berlusconi nel centro della fila - per rendere omaggio al 'grande Papa', Giovanni Paolo II Beato. Ma anche molti politici italiani, da Walter Veltroni a Pier Ferdinando Casini, fino a Rosy Bindi e ad una delegazione della Lega guidata da Massimo Polledri e Marco Maggioni. Il primo banco - alla sinistra dell'altare, riservato ai 'big' - gia' un'ora prima della cerimonia ha iniziato a riempirsi.
Con i reali del Belgio e quelli di Spagna tra i primi ad arrivare. Ma anche con la politica italiana, rappresentata ai massimi livelli. A 'debuttare' tra le file del governo e' stato Berlusconi che, accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta, 'gentiluomo del santo Padre', si e' improvvisato ospite, intrattenendosi - in attesa dell'inizio della messa - con il principe delle Asturie, Felipe, accompagnato dalla bella moglie Letizia (in nero, con tanto di pizzo in testa). Per poi andare incontro a Napolitano - arrivato 'scortato' dai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini (con le rispettive meta').
Un incontro che ha destato subito l'attenzione dei cronisti che dalla terrazza del braccio di Carlo Magno tentavano di cogliere, armati di binocolo, tutti i dettagli possibili : una stretta di mano (anche con Fini) e un breve colloquio con il capo dello Stato. Scena ripetuta al termine della cerimonia quando il premier e Napolitano - diretti nella Basilica per omaggiare la salma del Papa polacco - hanno avuto un nuovo scambio di battute a 'tre', anche con Letta. Berlusconi - che ha seguito la messa spesso a braccia conserte, a volte leggendo il libricino liturgico (soprattutto durante i canti del 'Gloria') - ha poi applaudito quando Ratzinger, salutando in italiano, ha ringraziato l'Italia citando Napolitano (l'unico a essere menzionato direttamente).
Poi, entrando nella Basilica, il premier e' passato davanti ad una transenna che tratteneva un gruppo di fedeli, salutandoli. Tra i capi di Stato c'era anche il contrastato presidente dello Zimbabwe: Mugabe, con la moglie, era in prima fila, quella dei capi di stato, ma agli ultimi due posti. Lui, cattolico, era anche al funerale di Wojtyla nonostante le sanzioni Ue che gli impediscono di viaggiare in Europa (anche stavolta, come nel 2005, si e' avvalso della deroga prevista per 'obblighi religiosi'). Ai primi posti della fila dei 'potenti' c'era invece Paola di Liegi - in abito crema e pizzo in tinta a coprire il capo - con il marito Alberto II: Devotissimi sono stati tra i pochi a fare la comunione e hanno destato tenerezza condividendo il libretto liturgico che lei ha tradotto al marito nei passaggi in italiano. Vicino a loro i reali del Liechtenstein (il principe Hans-Adam II e la principessa Marie), del Lussemburgo (il granduca Henri e la granduchessa Maria Teresa), gli spagnoli Felipe e Letizia ed i Windsor, duchi di Gloucester.
Immancabile il presidente della Polonia - terra natale di Wojtyla - Bronislaw Komorowski, ieri anche alla veglia del Circo Massimo. E, tra gli altri, i presidenti di Albania, Camerun, Bosnia-Erzegovina, Repubblica del Congo, Estonia, Honduras, Macedonia, Messico, Montenegro, San Marino e Togo. Nelle file dietro alcuni vicepresidenti, premier - come Francois Fillon, in rappresentanza di Parigi - o ministri, come quello tedesco degli interni Hans-Peter Friedrich e l'israeliano Yossi Peled. Tra loro anche il leader di Solidarnosc, Lech Walesa, seduto dietro Schifani e Fini. Tanti anche gli uomini della politica italiana (da Casini a Rutelli e Veltroni) e i membri del governo: Alfano, Gelmini, Fitto e Bonaiuti, solo per citarne alcuni.
Low profile invece per gli Usa: ai funerali di Wojtyla c'erano 3 presidenti (George W.Bush all'epoca in carica, suo padre George senjor e Bill Clinton), oggi solo l'ambasciatore presso la Santa Sede. Rappresentata dall'ambasciatore anche la Russia mentre l'Ue ha schierato le alte cariche istituzionali: i presidenti di Commissione (José Manuel Barroso), Europarlamento (Jerzy Buzek) e Consiglio (Herman Van Rompuy).