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Da De Falco a Domnica, tutti i protagonisti

di Giampaolo Grassi

FIRENZE - Eroi e guasconi, pavidi e coraggiosi, lupi di mare e soccorritori, vittime ed inquirenti che cercano i loro carnefici. C'e' anche una ballerina. E, come nelle peggiori tradizioni, non sono mancati i nani. La storia del naufragio della Concordia il 13 gennaio all'Isola del Giglio, non e' a lieto fine ed i suoi protagonisti sono ancora tutti sulla scena.

- I primi protagonisti della vicenda sono le VITTIME del naufragio, 32 persone che non ci sono piu'. Facevano parte dei 4.229 a bordo, tra passeggeri e membri dell'equipaggio.

- Il comandante FRANCESCO SCHETTINO, 53 anni, da Castellammare di Stabia, e' stato arrestato il giorno dopo per omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono di nave. Secondo la procura Schettino non solo e' responsabile dell' 'inchino', che ha portato la Concordia a schiantarsi contro lo scoglio, ma e' colpevole anche del ritardo nell'allarme e di aver abbandonato migliaia di passeggeri in pericolo.

- Il capitano di fregata GREGORIO DE FALCO, napoletano di 47anni, e' l'ufficiale che era a capo della sala operativa della capitaneria di Porto di Livorno. E' l' 'eroe' duro ma buono. E' quello che resta lucido anche nelle emergenze. I comandi e gli ordini perentori che quella sera ha gridato via telefono al comandate Schettino hanno fatto il giro del mondo: ''Torni abordo, cazzo!''. Il suo secco invito da un anno campeggia anche sulle magliette e squilla dalle suonerie dei telefonini.

- Nella stanza di De Falco c'era anche il sottocapo della Guardia costiera ALESSANDRO TOSI, 37 anni, di Livorno, operatore radio della Capitaneria. E' stato lui a capire per primo che a bordo della Costa Concordia niente stava andando per il verso giusto. Ad insospettirlo sono state le risposte poco convincenti che gli davano dalla nave.

- Due personaggi hanno invece avuto un ruolo 'involontario', ma che l'inchiesta della procura potrebbe approfondire. Sono i presunti destinatari dell''inchino': il maitre della Costa Concordia, ANTONELLO TIEVOLI, 46 anni, e l'ex comandante di Costa Crociere, MARIO PALOMBO, 78, anche lui dell'Isola delGiglio. L'inchino sarebbe stato dedicato alla famiglia diTievoli, che vive nell'isola. Lui smentisce. Smentisce pure Palombo: ''Non ero al Giglio, ma a casa, a Grosseto''.

- L'ARMATORE ha subito ammesso le colpe del proprio comandante, cercando pero' di difendere il difendibile. Si e' commosso in pubblico. Ha provato a proteggere l'immagine della compagnia: tutti i membri dell'equipaggio si sono comportati da eroi, ha detto. Nei giorni successivi, la Compagnia ha preso sempre piu' le distanze dal comandante, che e' stato sospeso e alla fine licenziato.

- LA PRIMA MOTOVEDETTA A RAGGIUNGERE LA CONCORDIA era della Guardia di finanza. ''Dalla Costa Concordia - ha raccontato il tenente colonnello Italo Spalvieri, comandante del reparto aeronavale delle Fiamme gialle - e' stato chiesto ad una motovedetta di agganciare il colosso del mare e trainarlo. Ma era come chiedere a una formica di spostare un elefante''. L'ordine di abbandonare la nave sarebbe scattato 20 minuti dopo.

- I primi ad accogliere i naufraghi sono stati gli ABITANTI del Giglio.

Fra loro il sindaco SERGIO ORTELLI ed il parroco di San Lorenzo e Massimiliano, DON LORENZO PASQUOTTI, che ha aperto le porte della sua chiesa. Panche e navate in poco tempo si sono riempite di persone infreddolite, seminude, spaventate. Il prete ha usato le tonache dei chierichetti per coprirle, le tovaglie dell'altare e persino i paramenti. I naufraghi hanno ringraziato commossi per la solidarieta': alcuni di loro hanno spedito oriportato al Giglio maglioni e coperte che quella sera li ripararono dal freddo.

- Il procuratore di Grosseto, FRANCESCO VERUSIO, fin dall'inizio ha definito Schettino uno ''scellerato inscusabile'' e la manovra che ha portato all'impatto con loscoglio ''spregiudicata'' e ''azzardata''. E' il magistrato che con i suoi sostituti ha coordinato le indagini che porteranno alprocesso, dove Schettino non sara' difeso dal suo storico avvocato BRUNO LEPORATTI, il legale che lo ha assistito findall'inizio e che ha rinunciato al mandato poche settimane fa.

- Infine la giovane moldava, DOMNICA CERMOTAN, 25 anni. Anche lei lavora sulle navi, ma stavolta la crociera era unregalo per il suo compleanno. Di lei il comandante ha detto che era ''un'amica''. Quella sera, dopo la cena col comandante, lui l'ha invitata in plancia per ammirare il panorama notturno dell'Isola del Giglio. Dopo l'urto con gli scogli de 'Le Scole'racconta di aver dato una mano per l'evacuazione dei passeggerie di aver preso dalla cabina di Schettino un giaccone ed il computer del comandante per consegnarglielo. In un'intervista lo ha definito ''un eroe''. Poi non non lo ha piu' sentito e una volta in patria gli ha inviato una mail: ''Ti odio''.

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