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FOTO Verso il Conclave con i 'grandi elettori'

di Fausto Gasparroni 

Nel prossimo Conclave, molto piu' che in quello che nel 2005 elesse Joseph Ratzinger, sara' determinante il ruolo che potranno giocare i cosiddetti ''grandi elettori'': cardinali anche ultraottantenni, quindi non tra i votanti riuniti nella Cappella Sistina, ma che per la loro autorevolezza, influenza e capacita' di traino potranno spostare e far confluire ''blocchi'' di voti su uno o l'altro candidato. Per ora i nomi dei ''papabili'' sono allo stadio del tutto virtuale: non c'e' un candidato ''forte'', quasi obbligato, com'era Ratzinger dopo la morte di Giovanni Paolo II. Si vuole un Papa giovane, energico - questi i requisiti prevalenti su tutti gli altri -, e la situazione ha delle analogie con quella del 1978, quando dal Conclave usci' a sorpresa l'elezione del poco noto Wojtyla.

Sono stati i decenni successivi a dire poi che si trattava di uno dei Papi piu' grandi della storia. All'epoca, il king-maker di Giovanni Paolo II fu l'arcivescovo di Vienna, il cardinale Franz Koenig, che tiro' fuori in Conclave il nome del 58/enne cardinale di Cracovia. Un ruolo analogo potrebbe essere recitato da alcuni porporati intorno ai quali si stanno gia' compattando ''pacchetti'' di voti, in vista delle Congregazioni generali pre-Conclave che si riuniranno in Vaticano all'inizio di marzo. U

na delle condizioni sara' vedere alla prima votazione quale candidato mettera' insieme un nucleo di voti consistente, almeno 20-25 (per essere eletti serve una maggioranza di due terzi sui 117 votanti, quindi 78 consensi). Da li' le valutazioni, in base naturalmente anche ai criteri geo-politici e agli orientamenti sul futuro della Chiesa, per far convergere le rispettivi provviste di voti. Tra i possibili ''elettori'' c'e' sicuramente il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che giunto ai 78 anni di eta' non puo' piu' pensare di succedere al suo Papa. Dispone pero' di un pacchetto di almeno una decina di voti, tra i confratelli Salesiani e i ''bertoniani'' da lui fatti nominare in Curia.

Bertone potrebbe spingere per un italiano, e il suo candidato potrebbe essere il card. Gianfranco Ravasi, ''ministro'' vaticano della Cultura e biblista di fama internazionale, che proprio il segretario di Stato voleva alla diocesi di Milano dove invece Ratzinger piazzo' Scola. Ma Ravasi, che in questi giorni predica per il Papa e la Curia agli esercizi spirituali di Quaresima, si e' gia' schermito. ''Io continuero' a studiare, non e' questo il mio posto'', ha detto. Molto influenti, pur se da fuori del Conclave, dove non entreranno in quanto ultra-ottantenni, sono anche il predecessore di Bertone alla Segreteria di Stato, card. Angelo Sodano, che da decano del Collegio cardinalizio svolge funzioni cruciali durante la ''sede vacante'' e l'ex vicario di Roma ed ex presidente della Cei, card. Camillo Ruini.

Da tenere d'occhio e' anche come si muovera' il card. Giovanni Battista Re, ex prefetto dei Vescovi, che svolgera' in Conclave le funzioni del decano, non essendo presente Sodano. Quindi fin dalle Congregazioni generali potra' manovrare e agire sui possibili equilibri. Non va trascurato, poi, il peso di cardinali come il tedesco Walter Kasper - con i suoi 80 anni al 5 marzo l'elettore piu' anziano di questo Conclave - e del belga Godfried Danneels. Per quanto riguarda infine le porpore sudamericane, rappresentanti di una Chiesa di forte dinamismo e da cui potrebbe provenire la figura del nuovo Papa, nomi di riconosciuta autorevolezza, e quindi possibili king-maker, sono quelli dei brasiliani Geraldo Majella Agnelo e Claudio Hummes, del messicano Juan Sandoval Iniguez, nonche' dell'argentino Jorge Mario Bergoglio che all'ultimo Conclave si rivelo' il maggior contendente di Ratzinger.

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