Tutti i governi degli ultimi dieci anni hanno giurato nelle mani di Giorgio Napolitano, che nel suo primo settennato ha incaricato prima Romano Prodi, nel 2006, poi Silvio Berlusconi nel 2008, e Mario Monti nel 2011. Due i governi dopo la sua elezione al Colle, l'esecutivo di Enrico Letta, nel 2013 e ora quello di Matteo Renzi.
Ma i tempi per sciogliere la riserva dei premier incaricati hanno subito un allungamento negli ultimi anni. Dal blitz del Cavaliere, che arriva al Colle già con la lista dei ministri in tasca e accetta l'incarico senza riserva, alle oltre 2 ore di Monti, Letta e Renzi.
"Scusate per l'attesa, anche se ormai sarete abituati...". Aveva esordito ieri Napolitano dopo il lungo incontro al Quirinale prima che arrivasseannuncio che il premier incaricato, Matteo Renzi, aveva sciolto la riserva accettando di formare il nuovo governo: 165 minuti dall'arrivo al Colle a quando si è presentato davanti ai giornalisti.
E in effetti l'attesa per conoscere squadra e volontà dei presidenti del Consiglio si era appunto già allungata negli ultimi anni, dalle quasi due ore e mezza impiegate da Mario Monti per affacciarsi allo studio alla Vetrata del Quirinale il 16 novembre del 2011 (arriva alle 10.56, accetta l'incarico alle 13.25), alle due ore e un quarto del suo successore Enrico Letta che rimane a colloquio con il presidente della Repubblica dalle 15.00 alle 17.16.
Tempi rapidi, anzi rapidissimi, per Romano Prodi, il primo premier cui ha affidato l'incarico nel 2006 Napolitano, dopo giorni dopo essere stato eletto presidente della Repubblica: è arrivato al Quirinale alle 11.48 del 17 maggio, per uscire con l'annuncio di avere sciolto la riserva nemmeno mezz'ora dopo, alle 12.12.
Ma il vero blitz dell'ultimo decennio l'ha fatto Silvio Berlusconi nel 2008: il Cavaliere, infatti, si è presentato al Colle il 7 maggio per ricevere l'incarico già con la lista dei ministri in tasca e ha accettato subito. In poco più di un'ora insomma, ha dato vita al Berlusconi quater, dalle 18.56 quando è entrato al Quirinale senza aver ancora ricevuto l'incarico, alle 20.02 quando ha direttamente annunciato la nuova squadra.
Velocità invidiabile per il nuovo premier, che ci ha messo 4 giorni a sciogliere la riserva, rimanendo peraltro a colloquio con Napolitano per circa due ore e quarantacinque, "non di incontro continuo - ha precisato però il capo dello Stato - ma di lavoro parallelo". E soprattutto, "senza nessun braccio di ferro" sui nomi indicati da Renzi