Indossano anfibi, mimetiche ed elmetti senza alcun distintivo, imbracciano armi di precisione, parlano solo russo e sono capaci di azioni rapide, ben sincronizzate: sono queste centinaia di uomini misteriosi che hanno occupato prima il parlamento e il governo della Crimea, poi gli aeroporti di Simferopoli e Belbek, e infine i check point delle principali via di comunicazione della penisola. Mosca ha finora negato che si tratti di propri militari, né potrebbe fare diversamente per non violare le norme internazionali, ed ha ammesso solo lo spostamento di blindati, ma nell'ambito dell'accordo con Kiev sulla flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli, che ospita 11.500 militari e una quarantina di 40 navi da guerra.
Scartata l'ipotesi che si tratti dei troppo dilettantistici reparti di autodifesa filorussi, analisti e blogger hanno avanzato varie ipotesi: dai contractor della sicurezza privata che lavorano per la marina russa a unità di 'spetnaz', le forze speciali russe, o della flotta del Mar Nero o addirittura del Gru, i servizi segreti militari russi, l'intelligence più grande e misteriosa del Paese. Sarebbero loro a fare da apripista all'annunciato arrivo di truppe russe. Creato nel 1918 sotto gli auspici del rivoluzionario Lev Trotskij, il Gru ha mantenuto da allora, come volle il padre della rivoluzione d'ottobre, Vladimir Lenin, la sua integrità e indipendenza dalle altre sigle di intelligence, tanto da essere visto come un temibile rivale. In effetti si stima che il Gru (acronimo russo per Dipartimento principale della ricognizione) abbia un numero di agenti sparsi per il mondo sei volte superiore a quello dell'Svr, i servizi segreti per l'estero.
Leggendaria la sua segretezza, tanto da non avere un sito internet né un portavoce, a differenza delle altre strutture di sicurezza. L'intelligence militare può contare anche su proprie spetsnaz, forze speciali che hanno combattuto in Afghanistan, in Cecenia e in Georgia, e risponde direttamente al capo di Stato maggiore, una delle tre persone che ha accesso alla valigetta nucleare. Il suo quartier generale, a Mosca, è soprannominato "acquarium", come ha rivelato in un libro parzialmente autobiografico Vladimir Rezun, uno dei pochi ufficiali traditori, insieme al più noto Oleg Penkovski, la spia che rivelò agli Usa i piani di Mosca per installare missili nucleari a Cuba.