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Julie Gayet in un corto denuncia matrimoni forzati

L'attrice francese Julie Gayet, amante del presidente Francois Hollande, è tra i protagonisti di un cortometraggio contro il matrimonio forzato intitolato "14 milioni di grida" ('14 millions de cris') realizzato dalla regista Lisa Azuelos e pubblicato in rete su YouTube oggi in vista della festa dell'8 marzo.

Il mini-film di 4 minuti, in bianco e nero, racconta la storia di Emma (Adele Gasparov), una ragazzina francese che frequenta la prima media e il cui destino è ormai segnato: a sua insaputa i suoi genitori (interpretati dalla Gayet e da Alexandre Astier) hanno combinato il suo matrimonio con un anziano signore. Appena rientrata da scuola la madre manipolatrice prepara la bambina per le nozze con un bel vestitino bianco e una coroncina di fiori mentre il padre, entrando nella sua cameretta e vedendola tutta imbellettata, le fa i complimenti: "una vera piccola donna". Emma non capisce cosa sta succedendo fino a quando arriva in municipio: i suoi genitori la lasciano in fianco a uno sconosciuto di settant'anni (Philippe Nahon) e gli invitati sorridono, noncuranti dell'orrore che sta succedendo, come se assistessero a una normale cerimonia di matrimonio (la colonna sonora di sottofondo è la canzone 'Everything's gonna be alright' dei Sweerbox).

Il corto termina con una sequenza choc in cui la bambina-sposa impaurita è distesa sul letto e viene stuprata dal vecchio marito. E una frase: "14 milioni di grida l'anno e nessuno le sente. Le ragazzine non sono donne". In Francia, spiega la regista, i matrimoni forzati sono vietati. Filmare questo tipo di usanza in un municipio della Republique è una forzatura per sensibilizzare i francesi al dramma che colpisce 14 milioni di ragazzine ogni anno nel mondo, in particolare in Africa e Asia. "Questo film è il mio grido affinché si possa sentire il loro - conclude Azuelos - Per denunciare l'idea che questa situazione possa essere considerata normale".


 

 

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