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Zone umide', film-choc tra sesso e sporcizia

dell'inviato Claudio Scarinzi

Con la trasposizione cinematografica del romanzo scandalo 'Zone Umide' ('Feuchtgebiete' nel titolo in lingua originale) di Charlotte Roche che è diventato negli anni scorsi un caso letterario in Germania, la trasgressione a 360 gradi arriva al Festival del cinema di Locarno. Il film-choc, presentato in concorso internazionale, che ne è stato tratto da David Wnendt - il percorso di sesso compulsivo e di ricerca di sporcizia, droga e alienazione da sé di una adolescente – è destinato far nascere polemiche come è ormai lunga tradizione della rassegna che fa della diversità una bandiera. E anche qui siamo al limite, a una filmografia estrema. In un "lurido cesso" pieno di liquami di una sottostazione – pare chiara la citazione di 'Trainspotting' – Helen, che si mette davanti alla telecamera una crema sulle emorroidi, inizia la sua narrazione.

Educata da una mamma ossessionata dall'igiene, dalla tradizione e dal comportamento puritano, mentre il padre che poi si separa dalla moglie è un libertino, la ragazza manifesta la sua sofferenza da un lato per le rigide regole a cui è stata sottoposta, dall'altro per la fine di un matrimonio che lei sogna di rimettere a posto. Il risultato è una ribellione anticonformistica e la voglia di rompere ogni tabù sociale e quello che viene considerato comunemente norma nella piccola e media borghesia. Nel patchwork visivo, senza un filo logico, ci sono una serie di rapporti sessuali eterosessuali e lesbici di Helen – con l'amica Corinne si scambia un assorbente Tampax, forse la scena più cruda della pellicola -, la ricerca costante di microbi come dichiarata voglia di infettarsi e poi scene deliranti e hard. Filo conduttore sono i liquidi anche corporali: in questo senso - il sangue delle ferite, quello delle mestruazioni - si può parlare di splatter. Nel lungo viaggio esistenziale e nevrotico la giovane si fa male mentre si sta radendo la zona pubica e finisce in un ospedale. Qui ne crea di tutti i colori fino a quando conosce Robin, un infermiere di cui si innamora e con il quale si sfoga svelando, anche inconsciamente, cosa la fa soffrire nella sua vita, qual è la sua piaga aperta. E lui la placa, chiude la cicatrice, in un tranquillizzante finale in cui termina un'angosciante adolescenza.

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