SOCHI (RUSSIA) - Qualcuno le ha già chiamate "le Olimpiadi più sexy della storia". E mai come quest'anno a Sochi in gara ci sono atleti che oltre all'allenamento curano fascino e stile, spesso facendone un business, dalla pubblicità alla moda a foto e calendari sexy. Le donne si sono già fatte notare.
Per gli uomini, è il momento della passerella d'oro. Siti web autorevoli come Elle e Business Insider, ma anche portali gay, hanno già stilato le loro classifiche dei più belli, e tra questi l'Italia ha i suoi rappresentanti: Christof Innerhofer, fresco dell'argento nella discesa e testimonial di una campagna di intimo che ha già lasciato il segno, ma anche un adone più maturo come Armin Zoeggeler, fascino ruvido da splendido quarantenne.
Nonostante un avvio in pista decisamente poco esaltante, viaggia sempre in vetta come sex symbol Bode Miller, 36 anni, lo sciatore statunitense più decorato di tutti i tempi, con una reputazione da "cattivo ragazzo" sia sulla neve che fuori, seppur sposato alla bellissima Morgan Beck dal 2012, e con la quale anche qui si è lasciato immortalare in baci appassionati.
Appeal scandinavo per il norvegese sciatore Aksel Lund Svindal, trentenne di successo: ha vinto una medaglia di ogni colore a Vancouver, qui ha esordito con un legno nella libera.
E Shani Davis, 31, pattinatore di velocità dal sorriso accattivante, il primo atleta nero (afro-americano) a vincere un oro individuale alle Olimpiadi Invernali, a Sochi cerca il terzo nei 1000 metri. Curling da capogiro? Possibile, nonostante le divise decisamente poco glamour: con Jared Zezel, 22, la faccia da ragazzo della porta accanto: di Hibbing, Minnesota, città natale di Bob Dylan.
Fascino nordico e occhi di ghiaccio invece per Henrik Lundqvist, 31, svedese dell'hockey, che pare uscito da un film di Ingmar Bergman, portiere dei New York Rangers, viene dalla peggiore stagione della sua carriera, ma ha "recitato" nella pubblicità di uno shampoo.
Proprio l'hockey primeggia in sex appeal: da Ryan Kesler, gioco aggressivo sul ghiaccio ma padre di famiglia esemplare, ai più giovani "sfidanti" come lo svizzero Roman Josi, 23 anni. E dal Canada che fa incetta di medaglie, nella stessa disciplina a far svenire le fan è Sidney Crosby, superstar autore del gol della vittoria a Vancouver nel 2010 contro gli Stati Uniti.
In passerella finisce anche Bobby Brown (Usa), virtuoso del freestyle e pettorali scolpiti. Salite anche le quotazioni del "rude" snowboardista Matt Margetts dell'half pipe, capelli lunghi schiariti dal sole come fosse in California, che posta foto sulla neve in intimo.
Ma uno dei più desiderati testimonial dei Giochi è J.R. Celski, americano dello short-track: più che un atleta una multinazionale di sponsor che hanno scommesso su di lui. Contano le medaglie già vinte a Vancouver, molto la bellezza con cui in tanti sognano di andare a podio.