Il volto rabbuiato di Sebastian Vettel dopo la figuraccia in qualifica la dice lunga: qualcosa, forse, in Formula 1 è cambiato. Le novità tecniche puntavano sullo spettacolo e a quanto si è visto nella prima uscita ufficiale in Australia ci sono le premesse per assistere ad un Mondiale più avvincente dei precedenti. Il sabato all'Albert Park di Melbourne ha regalato numerose sorprese, i flop di Vettel e Raikkonen e le belle prove dei giovani leoni Ricciardo e Magnussen, e confermato che la bilancia è per ora a favore delle Mercedes di Hamilton, autore della prima pole della stagione, e Rosberg. La Ferrari sembra ancora alla caccia della piena competitività, mentre la Red Bull è in netta ripresa. A rendere più interessante la prima uscita ufficiale dei bolidi spinti dalle nuove "power unit" V6 turbo ci si è messa anche la pioggia, che ha stravolto i piani delle scuderie.
Forti della loro attuale superiorità, le Mercedes non hanno faticato a imporre il loro ritmo in qualifica e alla fine Lewis Hamilton ha conquistato la sua 32/a pole in carriera, con il tempo di 1'44''231, superando sul filo di lana il sorprendente Daniel Ricciardo con la Red Bull (1'44''548), spinto dal tifo dei suo connazionali in tribuna, e il tedesco Nico Rosberg (1'44''595). In seconda fila si è piazzato, imprevisto, l'esordiente danese Kevin Magnussen con la McLaren (1'45''745), che ha preceduto di un soffio Fernando Alonso (1:45.819). Lo spagnolo è sempre stato tra i migliori, sull'asciutto e sul bagnato, ma alla fine è rimasto lontano dalle primissime posizioni.
''La quinta posizione era il massimo - ha detto alla fine - Domani l'importante sarà arrivare la traguardo, ovviamente più avanti possibile''. Molto peggio di Alonso ha fatto Kimi Raikkonen, autore del primo vero "botto" della stagione quando è uscito di pista nell'ultimo minuto della Q2 danneggiando senza rimedio la sua F14T contro un muretto. Il finlandese, che domani partirà dalla sesta fila, non sembra avere ancora grande feeling con la vettura e per ora Alonso dovrà vedersela da solo, la' davanti. Non ha fatto incidenti, invece, il pluricampione del mondo del mondo Sebastian Vettel, ma la sua prestazione ha fatto ancora più scalpore. In difficoltà nella gestione della Red Bull, nella seconda sessione di qualifiche il tedesco ha trovato ancora più problemi sotto la pioggia, ottenendo solo il 13/o tempo.
Era dal Gp del Belgio del 2012 che Vettel non mancava l'accesso alla Q3, una sorta di evento storico. "Ho faticato molto con la guidabilità, domani la gara sarà lunga e dura", ha spiegato il tedesco, ammettendo che Ricciardo è riuscito a portare la Red Bull "là dove merita di stare". La gara di domani si presenta piena di incognite. Detto che andranno tenute d'occhio anche le Toro Rosso di Vergne e Kuyat, le Mercedes sull'asciutto volano e quindi cercheranno di scappare, ma Ricciardo sembra aver trovato la quadra con la Red Bull e potrebbe dare loro del filo da torcere. Soprattutto, ogni pilota dovrà saper gestire al meglio i soli cento chili di carburante a disposizione. Il piede pesante non basta più, per vincere serviranno anche sensibilità ed esperienza.