Compagnia San Paolo è anche nel 2014 motore innovazione
43 milioni alla ricerca per aumentare competitività atenei
29 gennaio, 15:37TORINO - La Compagnia di San Paolo si affaccia al 2014 mantenendo il suo ruolo di motore di innovazione per la società in cui opera: in quest'ottica, il sostegno alla ricerca, a cui viene destinato un terzo delle erogazioni totali, rappresenta uno dei pilastri delle linee programmatiche della fondazione bancaria.
Per questa ragione il tradizionale incontro d'inizio anno, al Teatro Regio di Torino, ha visto il segretario generale della Compagnia, Piero Gastaldo, affiancato dai rettori di Politecnico e Università degli Studi di Torino, Marco Gilli e Gian Maria Ajani, e dal direttore della Scuola di Medicina, Ezio Ghigo. "Il dialogo con gli atenei e con i centri di ricerca è da sempre un faro per le strategie di azione della Compagnia - ha sottolineato Gastaldo, aprendo il convegno -, che negli ultimi anni, nonostante il difficile contesto economico, ha mantenuto invariato il livello di erogazioni". Anche nel 2014 la fondazione investirà 128 milioni di euro: di questi, 43 andranno alla ricerca.
"Sono contributi rilevanti, che equivalgono al 10% del fondo di finanziamento ordinario statale - ha osservato Marco Gilli, rettore del Politecnico di Torino -, con il vantaggio che possono essere destinati a progetti in grado di dare più competitività ai nostri atenei".
E' questa la partita su cui si gioca il futuro della ricerca universitaria e lo sviluppo del Paese, concordano i rettori ospiti dell'incontro, la cui attenzione si concentra, in particolare, verso il 7/o programma quadro di ricerca e sviluppo dell'Unione europea, 'Horizon 2020'.
"Siamo fra i 10 atenei che sono stati in grado di raccogliere, con i progetti di ricerca, la maggior quantità di risorse europee - ha detto Gian Maria Ajani, rettore dell'Università degli Studi di Torino, che con la Compagnia ha appena firmato una convenzione triennale da 60 milioni di euro -. Abbiamo le carte in regola per porci come modello di sviluppo e portare le nostre competenze a livelli di eccellenza in Europa". A patto che si creino le condizioni per arginare l'emorragia di talenti in corso, come ha osservato il rettore del Politecnico, Marco Gilli: "Abbiamo pochi ricercatori, solo 4 ogni 1.000 abitanti - ha detto -, forti carenze nei settori tecnologici che nei prossimi anni saranno i più richiesti: ambiente, biotecnologie, nanotecnologie, Ict. Sono proprio gli ambiti che valorizzeremo grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo".
Il contesto in cui meglio si concretizza la collaborazione fra gli atenei torinesi è quello della ricerca medica: per Ezio Ghigo, direttore della Scuola di Medicina, "il Centro di Biotecnologie Molecolari di via Nizza, ma anche l'Irrc di Candiolo, realizzati con il contributo della Compagnia, devono essere il modello per la futura Città della Salute di Torino e per l'apertura di nuove piattaforme che guardino all'oncologia, alle neuroscienze e al cardiovascolare - chirurgico".