ANALISI Nascosto al mondo
20 febbraio, 18:23di Giovanna Chirri
Una chiacchierata e il pastorale. Dimissionario perche' il corpo decade, Benedetto XVI si e' congedato dai suoi parroci, con 47 minuti di discorso a braccio sul Concilio e il ''rinnovamento'' della Chiesa. Aula Paolo VI, alle sue spalle la Risurrezione di Fazzini, quasi l'unico a non piangere, senza perdere mai il filo, ha consegnato il suo testamento spirituale ai parroci di Roma. Aneddoti, teologia, analisi dei documenti conciliari, indicazioni per il futuro, i problemi che rimangono aperti. L'ha definita una ''piccola chiacchierata'', piuttosto che ''un grande discorso''.
Ne e' venuta fuori una testimonianza probabilmente unica perche' per la prima volta in modo cosi' intimo e personale papa Ratzinger ha parlato della esperienza che ha attraversato la sua vita. Del Concilio e' stato giovane perito, e per i cinquanta anni della sua apertura, ha mobilitato tutta la Chiesa in un Anno della fede dedicato alla applicazione dell'evento che ha segnato la storia della Chiesa contemporanea.
''Anche se mi ritiro adesso - ha detto - in preghiera saro' sempre vicino a tutti voi e voi sarete vicini a me, anche se per il mondo rimango nascosto''. Una rassicurazione per chi teme che un ex papa, che per giunta abitera' entro le mura vaticane, possa interferire con il nuovo. Una dimostrazione di capacita' intellettuali intatte, di intatta sapienza nel prendere per mano le persone e avvicinarle a Gesu'. Una conferma che e' stato il venire meno del vigore fisico a convincerlo a lasciare? Certo non avrebbe mai consentito di governare solo nominalmente la Chiesa, e che altri la governassero per lui.
L'ex giovane perito conciliare, ex ''panzercardinal'' e fra poco ex papa che oggi ha ripercorso il Concilio, ieri sera, stringeva con tra entrambe le mani il ''pastorale'', - il bastone con la croce in uso nelle celebrazioni pontificie - mentre le persone radunate nella basilica vaticana per il rito penitenziale delle ceneri lo applaudiva a lungo, con calore. Quell'applauso, raccontano i collaboratori, gli ha fatto piacere, segno della partecipazione del popolo di Dio alla sua decisione e al momento che egli vive.
Milioni di fedeli sono con lui, milioni di persone, anche non credenti, hanno guardato a lui con simpatia e interesse. Nel Concilio una delle sue eredita' piu' importanti, per la quale non ha esitato a rinunciare al soglio di Pietro. Chi verra' dopo di lui non potra' non tenere conto di questo strappo, e della carica rivoluzionaria che contiene per il rinnovamento della Chiesa. Sara' nascosto al mondo, ma sempre accanto alla sua Chiesa.
giovanna.chirri@ ansa.it