ROMA - Dopo il 28 febbraio papa Benedetto XVI non calzera' piu' quei mocassini lisci, senza cuciture, rossi, che provocarono molte polemiche e gli fecero conquistare il primato di uomo che ''indossava l'accessorio dell'anno'' in base alla classifica stilata dalla rivista americana 'Esquire'. Quelle scarpe sono state realizzate dall'artigiano Adriano Stefanelli.
''Comincio' tutto - spiega il calzolaio - durante una Via Crucis, dove papa Giovanni Paolo II ebbe un lieve mancamento in diretta tv, e allora mi chiesi cosa potevo fare per alleviare le sue sofferenze. Decisi di regalargli un paio di scarpe e il Vaticano mi chiese di continuare la collaborazione anche con Benedetto XVI. In tutto, durante il pontificato di Ratzinger, sono state cinque le paia di scarpe realizzate dall'artigiano di Novara, 62 anni, con un negozio di scarpe nel centro piemontese, calzolaio per tradizione familiare ma soprattutto per passione. ''L'ultima consegna - racconta - si e' svolta nell'agosto 2012 nella residenza di Castel Gandolfo e per me e' stata un'emozione speciale. Come speciale fu quando Giovanni Paolo II mi disse: 'Sono dovuto diventare papa per indossare scarpe cosi' belle'''.
Stefanelli ci tiene a sottolineare che le sue scarpe quasi sempre sono doni a grandi personalita': da Lech Walesa a Luca Cordero di Montezemolo (con tanto di cavallino rampante della Ferrari), il presidente del Milan, Silvio Berlusconi.
E sempre per passione calcistica, ha donato al cardinal Bertone ''le scarpe da calcio simboliche della Nazionale vaticana''. Un paio delle sue calzature sono esposte al Museo internazionale della radio di Tuglie (Lecce), sua citta' natale. Stefanelli si e' occupato anche di realizzare le scarpe indossate dalla salma di papa Pio IX.