ANALISI Dalla sporcizia alla bellezza
02 aprile, 18:04di Giovanna Chirri
Che ci fosse la "sporcizia" nella Chiesa, lo ha denunciato poche settimane prima di essere eletto, durante la via Crucis al Colosseo. Che la "bellezza" annienti la sporcizia e sveli la "verità", sembra uno dei segreti della forza di Joseph Ratzinger. Teologo e riformatore, Benedetto XVI è stato anche suo malgrado, il Papa di Vatileaks. E celebrando le "ceneri" all'inizio della quaresima, due giorni dopo aver annunciato la rinuncia al pontificato, ha denunciato le "colpe" contro l'"unità" della Chiesa, gli "scandali" e l'ipocrisia di chi é pronto a "stracciarsi le vesti" per i peccati degli altri senza assumere la responsabilità dei propri. Oggi, concludendo il ritiro di quaresima con la curia, sotto i mosaici rosso vivo, blu cobalto, e oro della cappella Redemptoris Mater, ha commentato che il "maligno" vuole sempre "sporcare la creazione per contraddire Dio e per rendere irriconoscibile la sua verità e la sua bellezza".
E ha anche ringraziato per come in questi anni la curia lo ha aiutato a "portare il peso del ministero petrino". Quando il suo biografo Peter Seewald gli ha chiesto come abbia reagito al tradimento del suo maggiordomo, papa Ratzinger ha risposto di non riuscire a penetrare la psicologia di Paolo Gabriele. Ma, ha aggiunto, "non potrei dire che io sia caduto in qualche sorta di disperazione o dolore universale; mi è semplicemente incomprensibile e anche se vedo la persona non posso capire cosa ci si possa aspettare". Mio fratello non è vulnerabile ad attacchi e scandali, ha invece raccontato mons. Georg Ratzinger, perché "inquadra i problemi e sa che sono il riflesso di un mondo pieno di aspetti diversi. In ogni caso, anche quando è stato colpito, ha sempre avuto la fermezza di mantenere la propria opinione, con l'aiuto della fede". Sotto ai mosaici di padre Rupnik che narrano anche la resurrezione e la gloria del Cristo, il Papa ha oggi citato la bellezza che nasce dalla Parola di Dio; e ha parlato della bellezza della vicinanza spirituale che nasce dalla "profonda comunione nella preghiera". "Le mani di Dio nella oscurità del mondo", titola a tutta pagina la prima dell'Osservatore romano riassumendo il discorso del Papa. Prima da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, - in particolare negli ultimi dieci anni in quel ruolo, stratega e assertore della lotta contro gli abusi del clero - Poi in quasi otto anni al timone della barca di Pietro, Joseph Ratzinger ha sicuramente visto, e combattuto, contro tanta sporcizia. Attraversando Vatileaks e altre tempeste, il Papa in quasi otto anni, non ha ignorato la sporcizia, ma ha scelto la bellezza.
(giovanna.chirri@ansa.it)