Papa: moschea Roma, fiducia per rilancio rapporti
23 febbraio, 14:09di Cristiana Missori
''Pensiamo al futuro e aspettiamo di aprire una nuova pagina nei rapporti tra Chiesa cattolica e Islam. Attendiamo fiduciosi''. E' un sentimento pieno di speranza quello espresso da Abdullah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d'Italia della Grande moschea di Roma, in vista dell'elezione del nuovo papa. ''Il passato - fa notare ad ANSAmed - e' passato, e dobbiamo lasciarlo agli storici. Dobbiamo invece individuare una nuova metodologia per poter portare avanti il dialogo tra Chiesa cattolica e mondo musulmano''.
E' un modo per far comprendere che il mondo musulmano vuole lasciarsi alle spalle le incomprensioni generate dal discorso del Papa a Ratisbona nel 2006 e altre schermaglie piu' recenti, come quella con Al Azhar, il principale centro teologico sunnita con sede al Cairo, dopo che Benedetto XVI aveva invitato lo scorso anno la comunità internazionale a difendere i copti egiziani. La comunita' musulmana italiana, al pari del resto del mondo, ha accolto l'annuncio delle dimissioni di papa Ratzinger con stupore e incredulita'. ''Anche i motivi che lo hanno portato a lasciare il suo pontificato ci hanno lasciati stupiti'', ammette Redouane.
''Inizialmente sembrava fosse un motivo legato all'eta' e al suo stato di salute. Ma poi si e' capito - afferma - che le questioni erano tutte interne alla Chiesa. E tali rimangono''. Riguardo alla nazionalita' del nuovo papa, Redouane ricorre ad un parallelismo. Quello delle elezioni del presidente americano Obama. Segno, dice, che i tempi cambiano. E con essi anche la visione ''eurocentrica, che vuole da sempre i pontefici di nazionalita' europea deve cambiare''. A suo modo di vedere, prosegue, le regole ''possono essere superate e seguire la realta' dettata da una nuova demografia''. Ma la Chiesa e il conclave ovviamente , tiene a precisare, ''rimangono sovrani in questa scelta''.