ANALISI Cimici o unita' della chiesa?
02 aprile, 18:04di Giovanna Chirri
Il segreto affascina, e cosi' ci si appassiona a cercare di capire chi potrebbe dall'interno della Sistina ''bruciare'' il protodiacono, e dare al mondo, magari via twitter, il nome del nuovo papa. Il tempo e' un incubo in un mondo sempre di corsa, e cosi' si cerca di capire quando i cardinali riuniti in congregazione all'inizio della Sede vacante decideranno, o non decideranno, di anticipare il conclave. Ma non solo di cimici e anticipi di conclave si e' preoccupato Benedetto XVI firmando uno degli ultimi documenti del pontificato, il Motu proprio ''Normas nonnullas'', che aggiorna la Costituzione del '96 sul conclave.
Anzi, una preoccupazione che deve aver avuto molto presente, non riguarda ne' i tempi ne' il segreto. Benedetto XVI infatti ha confermato che se dopo il numero prescritto di scrutini si arrivasse al ballottaggio tra due cardinali, questi non potrebbero votare su se stessi. Ma nello stesso tempo ha specificato che al di fuori di questo caso, ''nessun cardinale elettore sara' escluso dall'elezione sia attiva che passiva per nessun motivo o pretesto''.
Il ballottaggio si configurerebbe dopo una trentina di scrutini, e il Motu proprio vuole tutelare la Chiesa nel caso che la scelta del nuovo pontefice risultasse particolarmente laboriosa. Invece il diritto ad eleggere il Papa per un cardinale entrato in conclave viene ribadito come norma canonica nei giorni in cui le cronache portano esempi di presunta indegnita' di cardinali elettori. Nei giorni scorsi erano stati gli americani a chiedere che non entrasse in conclave Roger Mahony, ex arcivescovo di Los Angeles finito davanti ai magistrati con l'accusa di aver coperto abusi sessuali di preti della sua diocesi. Proprio questa mattina invece il Vaticano ha ufficializzato la decisione di Benedetto XVI di accogliere la rinuncia al governo della diocesi di Edimburgo del card. Michael O'Brien, accusato di ''comportamenti inappropriati'' da suoi ex seminaristi, per episodi alcuni decenni fa.
O'Brien ha annunciato la propria scelta di non partecipare al conclave. Scelta personalissima e di opportunita'. Anche se per la Chiesa nessun indegnita' dei conclavisti puo' inficiare la validita' della elezione di un papa, parrebbe che papa Ratzinger voglia comunque garantire che l'elezione del suo successore - che per la prima volta dopo alcune centinaia di anni avviene con il papa precedente ancora in vita - sia al riparo da qualsiasi tipo di critica, sia all'interno che esterno alla Chiesa, e da qualsiasi accusa di interferenza, da parte di chicchessia. Non va dimenticato che per lefebvriani e sedevacantisti, per esempio, l'ultimo papa legittimamente eletto sarebbe Pio XII. E che dire delle rivendicazioni delle opinioni pubbliche di mezzo mondo sulla qualita' dei cardinali elettori? (giovanna.chirri@ansa.it)