ANALISI - Le porte chiuse della Sistina
Alle 17,34 sbattono le porte dopo che il maestro delle cerimonie Guido Marini ha intimato l''Extra omnes''
02 aprile, 18:03di Giovanna Chirri
CITTA' DEL VATICANO - Alle 17,34 sbattono le porte dopo che il maestro delle cerimonie Guido Marini ha intimato l''Extra omnes'': tutti fuori dalla Sistina quanti non dovranno votare per il nuovo papa, tranne il predicatore card. Grech, e comincia la grande avventura.
Forse faranno un primo scrutinio gia' stasera. Quanto peseranno sui 115 elettori e quanto rispecchiano le indicazioni emerse nel pre-conclave le parole del decano Angelo Sodano? Sodano non e' entrato in conclave perche' ultraottantenne, ma al mattino ha presieduto la messa ''pro eligendo romano pontifice''.
Necessita' che la Chiesa sia unita, che proclami un messaggio di giustizia e pace a livello mondiale, che pratichi prima di tutto, e per primo lo faccia il suo papa, il messaggio dell'amore. Questi i punti principali della omelia di Sodano, che ha citato Giovanni Paolo II per la Dives in misericordia, Paolo VI per la Populorum progressio e Benedetto XVI per ''Deus caritas est'' e per il messaggio per la quaresima di quest'anno. Al papa emerito il decano ha espresso ''gratitudine'' per il ''luminoso pontificato'' - ed e' scoppiato l'applauso in basilica - mentre ha pregato che il successore abbia ''un cuore generoso''. Si e' rivolto ai presenti - con lui celebravano 180 cardinali - a piu' riprese dicendo ''Miei fratelli'', ha invitato alla collaborazione.
Alla fine dell'omelia e' parso avvicinarsi alla commozione. Nel conclave del 2005 la messa ''pro eligendo romano pontifice'' fu affidata all'allora cardinale Joseph Ratzinger, che entro' in conclave e ne usci' papa, cosi' che, con il senno di poi, qualcuno ha voluto leggerla come una anticipazione dei temi del pontificato, come una segnale del modello di chiesa cui pensava l'allora decano del collegio cardinalizio. Questo non puo' accadere con Sodano, per lunghi anni segretario di Stato di Giovanni Paolo II e poi per un anno di Benedetto XVI, spesso dipinto come antagonista del segretario di Stato scelto da Ratzinger, Tarcisio Bertone.
L'Osservatore romano ricorda oggi che ogni papa esprime la Chiesa che lo ha eletto, e ogni nuovo papa, pur nella continuita' della successione apostolica, porta una ''originalita' magisteriale e un nuovo modello di Chiesa che e' chiamato a servire e a guidare''. Semplificando: novita' e tradizione si mescolano nella vita di una Chiesa bimillenaria. Da attese e speranze, ma anche da alchimie di vecchio e nuovo, da riti e tradizioni nascono i papi. E il conclave, nonostante le assertive liste di papabili e numero di voti che raggranelleranno pubblicate in questi giorni, appare al momento del tutto aperto, aperto a tutti i ''possibili'' della Chiesa, a tutte le conferme o sorprese.