Il Papa e i generali
02 aprile, 18:03di Giovanna Chirri
CITTA' DEL VATICANO - "E' assolutamente innocente", "non è mai stato sospettato di nessuna complicità con le violazioni dei diritti umani negli anni della dittatura". Il presidente della Corte Suprema di giustizia argentina, Ricardo Lorenzetti, mette i punti sulle "i" nel polverone suscitato contro il nuovo papa, rilanciando accuse già emerse e confutate prima del conclave del 2005. Benché annunciate come violazioni dei diritti umani, ciò che si imputa al nuovo papa è una presunta inazione di aiuto verso due gesuiti rapiti dai militari, quando Bergoglio era provinciale della Compagnia di Gesù argentina. Tuttavia anche questa imputazione appare infondata: il domenicale della FAZ ha pubblicato una lettera che nel '76 Bergoglio scrisse al fratello di uno dei due gesuiti rapiti, riferendo di aver ''intrapreso molte iniziative presso il governo" per la liberazione di Franz Jalics e di "non aver perso le speranze che venga presto rilasciato".
"Ho fatto di questa vicenda una mia faccenda personale, - scriveva Bergoglio al fratello di Jalics - le difficoltà sulla vita religiosa che io e suo fratello abbiamo avuto non hanno nulla a che fare con ciò". Il documento si aggiunge alle dichiarazioni del Nobel per la pace Perez Esquivel, solitamente mai tenero con la Chiesa, in difesa di Bergoglio.
Nei giorni scorsi, da parte sua, il Vaticano ha stoppato il riemergere di queste maldicenze contro il nuovo papa, reagendo tempestivamente. Padre Federico Lombardi ha ricordato che Bergoglio non è mai stato accusato né perseguito per violazione dei diritti umani o collaborazione con il regime dei generali.
"Abbiamo una lunga esperienza - ha osservato i portavoce vaticano - di come funzionano anche le campagne negative nei confronti delle persone e della Chiesa nel suo insieme, io non mi stupisco più di nulla, se qualcuno crede di avere argomenti negativi mi sembra ovvio che li usi durante un momento di audience, per aver anche lui maggiore audience, è una dinamica a noi molto nota e non mi preoccupo perché mi sembra di avere risposte fondate e coscienza tranquilla".
Padre Lombardi non ha specificato, ma il pensiero va alle accuse contro Pio XII di silenzio nei confronti del nazismo o addirittura di complicità con esso; e tutti ricordiamo quelle contro Benedetto XVI, appena eletto, di essersi arruolato nella Gioventù nazista.
Rispetto al nuovo papa, alcuni osservano che le accuse di complicità con i dittatori argentini sono tornate a galla in anni recenti, in particolare in occasione di divergenze tra l'allora arcivescovo di Buenos Aires e la coppia presidenziale, prima Nestor Kirchner e poi la moglie Cristina, divenuta a sua volta la "presidenta". Cristina Kirchner, che subito dopo l'elezione di Jorge Mario Bergoglio era sembrata ad alcuni fredda verso il nuovo pontefice, è invece giunta a Roma con una nutrita delegazione ufficiale per la messa di inizio pontificato, e oggi è stata ricevuta dal Papa e ha pranzato con lui.(