Pmi Emilia-R investono nella ricerca
Novanta progetti coinvolgono oltre 290 ricercatori e 281 imprese
31 gennaio, 12:05Questi risultati, conseguiti dall'Iniziativa regionale 'Distretti 2', sono stati illustrati a Bologna dalla Regione in un evento organizzato da Aster, consorzio regionale per l'innovazione e la ricerca industriale, in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna.
Sono state 281 le imprese che hanno costituito 93 reti sviluppando altrettanti progetti di innovazione per l'avanzamento tecnologico di 16 distretti regionali e hanno assunto 297 giovani ricercatori supportati da tutor scientifici e manager dedicati. Per la realizzazione di queste reti e a supporto dell'innovazione organizzativa dei distretti coinvolti, nove soggetti attuatori hanno pubblicato bandi specifici e organizzato oltre 70 workshop informativi, per migliorare la gestione della conoscenza in impresa.
"Dati alla mano - commenta Paolo Bonaretti, direttore generale di Aster - abbiamo verificato come lo strumento del contratto di rete si sia rivelato validissimo per tutte quelle imprese che non hanno la forza di investire in ricerca autonomamente. Accanto agli enti pubblici anche gli istituti di credito sono chiamati a svolgere un ruolo importante per garantire la continuità e la sostenibilità di queste reti".
L'iniziativa 'Dai distretti produttivi ai distretti tecnologici - 2' è stata avviata nel 2011 dalla Regione Emilia-Romagna, con un finanziamento di 12,5 milioni (7,9 milioni di euro contributi regionali e 4,5 del Ministero dello Sviluppo Economico). L'obiettivo: migliorare l'efficienza dei processi innovativi aziendali e promuovere una domanda di ricerca industriale, pi qualificata e organizzata, da parte delle Pmi verso i laboratori della Rete Alta Tecnologia dell'Emilia-Romagna. Il settore più rappresentato è quello manifatturiero (80%), specialmente nel segmento della meccanica.
Un ruolo rilevante hanno anche le aziende biomedicali/meccanica di precisione (10%).
La provincia col maggior numero di imprese coinvolte è Modena che rappresenta il 30% del totale con 85 casi su 281. Segue Bologna con il 29% (81 imprese su 281), terza Reggio Emilia (15%, 42 imprese su 281). Seguono per numero di imprese aderenti Ravenna (12%, 34/281), Forlì-Cesena (11%, 31/281), Rimini (8%, 23/281), Parma (6%, 17/281), Piacenza (5%, 14/281) e Ferrara (4%, 11/281).
La distribuzione per distretto delle imprese nelle province evidenzia la vocazione storica del territorio verso un determinato ambito di produzione: ad esempio le province di Parma e Piacenza registrano un elevato numero di imprese che partecipano a progetti sul Distretto Agroalimentare, le province di Ravenna e Rimini si concentrano sulla Nautica, quelle di Bologna e Modena sui distretti collegati alla Meccanica. (ANSA).