(ANSA) - MACERATA, 2 APR - Katia Reginella era capace di
intendere e volere quando nel 2011 il piccolo Jason, suo figlio,
venne ucciso. Nuovo colpo di scena nel processo per l'omicidio
del bimbo, che vede imputati in corte d'Assise la madre Katia e
il padre adottivo Denny Pruscino, che si accusano a vicenda. Lo
psichiatra G. Battista Camerini ha sostenuto che Katia era in
sé, conclusione opposta ad una precedente perizia. Il difensore
ha chiesto una terza consulenza, collegiale, e la corte si è
riservata.