(ANSA) - CAMPOBASSO, 2 APR - "È iniziata la stretta nei
confronti della regione Molise sulla questione del raddoppio
ferroviario della Termoli-Lesina interessata dalla realizzazione
dell'alta velocità sulla dorsale adriatica". E' quanto afferma
l'assessore regionale ai lavori pubblici, Pierpaolo Nagni,
commentando l'esito dell'incontro di ieri a Roma, convocato dal
ministro Lupi, cui hanno partecipato, tra gli altri, anche il
governatore della Puglia, Vendola, e l'amministratore delegato
di Rfi, Elia.
"Nonostante fossero tutti concordi sull'idea di andare avanti
con il raddoppio della tratta Termoli Lesina secondo l'attuale
progetto - spiega Nagni - il Molise è rimasto fermo sulle sue
posizioni, non supportate però dal parere di Rfi in relazione
alla possibilità di affiancare, con una variante, il doppio
binario all'autostrada. Tale modifica comporterebbe, secondo la
società,costi troppo elevati. Si parla, infatti,di una somma che
va oltre i 150 milioni di euro e che, attualmente, non è
reperibile".
L'assessore molisano poi prosegue: "La Regione Puglia si è
poi appellata alla legge che prevede, in caso di dissenso da
parte nostra, che la decisione venga rimessa al Presidente della
Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su
proposta del Ministro per le Infrastrutture e Trasporti. Questo,
purtroppo equivale a dire che sarebbe, con ogni probabilità, una
partita persa. Ecco perché, di fronte a tale evenienza, abbiamo
chiesto e ottenuto ulteriori 20 giorni di tempo per poter
decidere sul da farsi". Infine conclude annunciando: "L'idea è
quella di convocare, al più presto,una grande assemblea pubblica
che coinvolga le comunità interessate per poter decidere,
insieme ai cittadini e al governatore Frattura, se continuare a
mantenere le nostre attuali posizioni, che potrebbero non
ottenere il risultato sperato, o pensare di accettare le
condizioni che ci sono state poste. Eviteremmo, così,di minare
il quadro di equilibrio con le altre regioni e con il governo
centrale e, al tempo stesso, potremmo ottenere compensazioni per
il territorio. Ogni decisione dovrà essere, però, condivisa e
partecipata".