Ue finanzia prevenzione malattie alta quota in Val d'Aosta
Fondi per valorizzare medicina montagna intorno al Monte Bianco
17 febbraio, 16:04Il progetto, che si è da poco concluso, ha ricevuto un sostegno di 403 mila euro attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), pari al 66% del budget complessivo. "Résamont" è la rete transfrontaliera franco-italiana di ricerca e formazione sulla medicina di montagna istituita nel 2006 attorno al massiccio del Monte Bianco, che punta a promuovere uno scambio continuo di competenze tra medici e operatori sanitari tra la Valle d'Aosta e l'Alta Savoia. Proprio seguendo questa filosofia, il progetto "Alcotra Résamont 2" approfondisce e sviluppa alcuni aspetti principali.
In primo luogo, si affronta il tema della ricerca epidemiologica, con l'obiettivo di studiare l'incidenza delle patologie legate alla montagna nell'area del Monte Bianco e di migliorare l'attività di prevenzione. Per questo è stato creato un Osservatorio in cui confluiscono monitoraggi continui sia delle patologie tipiche dell'ambiente montano (mal di montagna, ipotermia e congelamenti), che delle patologie di origine traumatica, cardio e cerebrovascolare che possono derivare dall'attività sportiva.
Ma il progetto ha permesso anche la realizzazione di una ricerca incentrata sul monitoraggio di un centinaio di soggetti sia a bassa quota (a Milano, Aosta e Chamonix), che in alta quota presso l'Aiguille du Midi, a 3842 metri d'altitudine.
Grazie alla ricerca è stato approfondito il modo in cui il corpo umano reagisce all'esposizione all'alta quota, cercando di migliorare il trattamento di malattie legate alla carenza di ossigeno, come l'ictus, l'infarto e le malattie respiratorie. I risultati preliminari sono in corso di elaborazione e saranno presentati al congresso mondiale di medicina di montagna previsto a Bolzano il prossimo maggio. Infine, attraverso 'Alcotra Résamont 2' sono stati organizzati due eventi di sensibilizzazione alla medicina di montagna: il primo si è svolto a Courmayeur nell'agosto 2012, il secondo a Chamonix nel maggio 2013. I cittadini hanno così avuto modo di approfondire temi come la risposta del corpo all'alta quota e al freddo o il riconoscimento e la prevenzione dei pericoli legati alla montagna. I progetti finanziati dall'Ue "hanno consolidato la rete Résamont, con una collaborazione stretta tra medici francesi e italiani esperti in medicina di montagna", ha spiegato Guido Giardini, referente scientifico del progetto e direttore del Centro di medicina di montagna di Aosta. "Vorremmo ora trovare dei fondi per continuare ad alimentare questa rete e stiamo pensando a nuovi progetti nell'ambito di Horizon 2020", ha aggiunto Giardini, sottolineando che la rete sta lavorando in particolare sulla telemedicina, un settore che riveste un'importanza particolare "in ambienti impervi di montagna e su cui l'Unione europea sta puntando molto". (ANSA).