Video choc in plancia acquisito dalla procura
12 febbraio, 12:10Correlati
di Michele Giuntini
GROSSETO - Ora è agli atti dell'inchiesta il video originale, nella sua forma integrale, che il Tg5 ha trasmesso in varie edizioni fin da ieri e che mostra cosa succedeva la sera del 13 gennaio nella plancia di comando della nave Costa Concordia, come furono affrontati i momenti dell'evacuazione e dei soccorsi, come agirono Schettino e i suoi ufficiali, durante e dopo il naufragio. La procura di Grosseto ha fatto acquisire dai carabinieri l'intero filmato, di cui stasera è stata trasmessa la parte in cui si vedono i momenti drammatici dell'abbandono della nave, benché all'inizio non tutti avessero compreso la gravità della situazione, e delle difficili operazioni con cui sono state calate in mare le scialuppe. "Il video è di sicuro interesse investigativo ed anticipa gli esiti dell'incidente probatorio sulla 'scatola nera' che comincerà il 3 marzo", ha commentato il procuratore Francesco Verusio che stamani ha tenuto una riunione specifica sul filmato con i sostituti Alessandro Leopizzi, Maria Navarro, Stefano Pizza. Inoltre, ha aggiunto Verusio, "conferma in qualche modo, ad eccezione di dettagli, la ricostruzione ottenuta tramite le testimonianze degli ufficiali di plancia".
La procura visionerà tutto il filmato, nella versione integrale, lunedì prossimo. E' quasi sicuro che, proprio dopo le immagini del video, alcuni degli ufficiali verranno risentiti dai pm. Il filmato potrebbe essere una delle ultime novità nelle indagini prima che, forse già la prossima settimana, vengano iscritte altre persone nel registro degli indagati. Nuovi indagati da coinvolgere proprio in vista dell'incidente probatorio: è un fatto tecnico, viene spiegato, per invitarli all'accertamento, anche perché dall'esame della 'scatola nera' potrebbero scaturire nuovi elementi.
Altre persone verranno sentite la prossima settimana. Tra questi il presidente e ad di Costa spa, Pierluigi Foschi, che martedì verrà ascoltato come persona informata sui fatti. E intanto, da precedenti verbali, è emerso che la moldava Domnica Cermotan - sentita come teste l'1 febbraio - non avrebbe voluto salire nella plancia di comando la sera del naufragio e che invece accettò l'invito di Schettino. E quando lei disse di voler andare via, Schettino insistette perché restasse. "Non ero al corrente", ha anche detto ai pm, di dover salire con altre persone in plancia (il commissario Giampedroni, lo stesso Schettino, Ciro Onorato), "tant'é che mi sono sentita a disagio".
Poi in plancia, ha detto, "sono rimasta in fondo e me ne volevo andare via, ma il comandante ha insistito affinché rimanessi, e così ho fatto". Domnica ha indicato ai pm, in uno schema e con disegni, la sua posizione in plancia, e quella delle persone e delle cose presenti, fra cui Schettino e gli altri ufficiali. Su una mappa ha anche indicato la cabina di Schettino dove lei stessa aveva riposto i suoi abiti. Domnica ha ammesso ai pm non solo di essere stata nella plancia di comando della Costa Concordia, area 'off limits', ma anche di esservi risalita in un secondo momento dopo l'urto con gli scogli: ci è tornata dopo che aveva recuperato dalla cabina di Schettino un giubbotto per lui ed essersi cambiata lei stessa l'abito da sera con indumenti pesanti adatti ad affrontare l'emergenza. "Di fatto ho usato la cabina di Schettino", ha anche detto.