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L'Italia dà spettacolo, il Brasile sta a guardare, capitalizza due errori azzurri e poi si lascia riprendere. Finisce 2-2 la partita delle partite, nove titoli mondiali e tanta storia in campo. Quella della Selecao, a dire il vero, stasera è ammaccata da un evidente gap tecnico rispetto a decenni di tocchi sopraffini. Se davvero la nazionale verdeoro è tutta qui, se l'unica speranza è Neymar, in patria hanno di che preoccuparsi per il Mondiale casalingo del prossimo anno.
L'Italia di Prandelli, brillante come raramente le capita in amichevole, può invece rammaricarsi per non aver spezzato il digiuno di vittorie che dura da 31 anni, da quel Pablito gridato tre volte al Sarria. Nel conto delle occasioni, e delle giocate-spettacolo, domina però ampiamente. Il derby della storia del calcio era cominciato all'insegna del dolore italiano, per la morte di Pietro Mennea. Azzurri col lutto al braccio, e a giudicare dall'avvio con tanta voglia di onorare la memoria del campione scomparso con una serata di sport puro.
Gli azzurri giocano un buon 1/o tempo, ma sprecano e vanno al riposo sotto di due reti. Di Fred (33') e Oscar (42') i gol verdeoro. Nella ripresa Prandelli inserisce El Shaarawy e l'esordiente Cerci e tra il 54' e il 57' arriva la rimonta azzurra: prima De Rossi insacca su azione di calcio d'angolo; poi Balotelli beffa Julio Cesar con un tiro da fuori area. Da segnalare il debutto in azzurro anche per De Sciglio.