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Palacio: quando il colpo di tacco fa la storia

C'è il tacco di Allah e quello di Dio. C'e' quello maledetto che costa un'Europeo. O quello che rimane nella storia per la classe. E poi c'è il gol di tacco che segna un derby. Quel colpo spalle alla porta, con il senso del gol di un attaccante che è come avesse gli occhi dietro e ci mette anche l'eleganza di un gesto tecnico notevole - come Palacio ieri in Inter-Milan - è destinato a non essere dimenticato. Il gol di tacco rappresenta uno dei massimi gesti estetici del calcio.

E se serve anche a vincere un derby importante come quello della Madonnina. Una magia molto bella. La storia del pallone è ricca di prodezze del genere, tanto che è difficile fare una raccolta precisa. Ma sicuramente nella top ten ce ne sono alcuni che restano nella memoria collettiva. Il più famoso tra quelli di serie A, e quello al quale ieri la memoria è andata immediatamente, è il colpo di Roberto Bettega: il suo gol di tacco fu la firma 4-1 col quale la Juve battè il Milan al Meazza nel 1971. Impressionante la somiglianza con la prodezza dell'argentino dell'Inter di ieri: stesso stadio, stessa porta, stessa posizione in area, identico movimento. Se Socrates negli anni '80 è stato il Tacco di Dio, eppure non segnava con quella parte del piede ma la usava come modo frequentissimo di passare la palla, perfino per gli assist, ecco che l'algerino Rabah Madjer verrà ricordato da tutti come il Tacco di Allah.

Nell'87 nella finale di Coppa Campioni a Vienna il Bayern Monaco stava vincendo 1-0, a dieci minuti dalla fine Madjer regalò il pareggiò al suo Porto proprio con un colpo di tacco, spalle alla porta, una giocata al buio. Il Porto segnò ancora, due minuti dopo, con Juary e alzò la Coppa dei Campioni. In Italia dopo Bettega ci sono stati tanti altri tacchi memorabili: quelli di Alessandro Del Piero, più di uno ma per l'ex capitano juventino quelli più significativi furono quelli in un derby del 2002 e nella finale Champions persa 3-1 nel '97 contro il Borussia Dortmund.

Poi quello dei due Mancini: Roberto con la maglia della Lazio a Parma nel '99 - un gol spettacolare, sotto l'incrocio dei pali - e il giallorosso Amantino in un derby con la Lazio del 2003. In Italia prodezze analoghe le fecero anche Hernan Crespo ai tempi del Parma contro la Juve nel '99, strepitoso anche quello di Antonio Cassano alla Samp nel 2010 in Champions contro il Werder Brema. Zlatan Ibrahimovic ne fece due da urlo: uno ai tempi dell'Inter, addirittura storico quello che con la maglia della nazionale svedese eliminò l'Italia dall'Europeo 2004. Tra i giocatori meno noti autori di prodezze di tacco anche Giuseppe Biava ai tempi del Palermo (nel 2006 contro la Reggina). In campo internazionale indimenticabile anche quello nel 2002 di Gianfranco Zola nella Premier inglese nel 4-0 del suo Chelsea contro il Norwich. Come dire, a tutte le latitudini e per ogni campionato, i tifosi di tutte le squadre del mondo hanno il loro ricordo del cuore.

 

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