Ora beato, tempi rapidi anche per farlo santo
03 maggio, 12:32CITTA' DEL VATICANO - Il popolo del ''Santo subito'' non dovrebbe attendere molto per tornare in piazza a festeggiare anche la definitiva consacrazione della santita' di papa Wojtyla. Per il passaggio da beato a santo manca infatti un ultimo tassello, quello del riconoscimento di un secondo miracolo avvenuto per intercessione del Pontefice polacco, e il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, assicura che si sta lavorando con la stessa ''rapidita''' e con lo stesso ''rigore'' adottati fin qui perche' anche quest'ultimo passo venga compiuto.
Un compito facilitato anche dal fatto che, aggiunge il capo-dicastero vaticano, sono gia' ''molte'' le segnalazioni di presunti miracoli giunte Oltretevere ''da tutto il mondo''. E' stato lo stesso cardinale Amato, a margine di una recente presentazione di un libro alla Radio Vaticana, a spiegare come sia ora necessario ''un altro passo per la canonizzazione'', la cui proclamazione comporta la definitiva conclusione del processo. ''Basterebbe un ulteriore miracolo - dice -. Noi abbiamo segnalazioni da tutto il mondo di grandi grazie. Adesso spetta alla postulazione sceglierne una, fare un discernimento e vedere, sempre chiaramente con l'aiuto di specialisti, medici e scienziati, quale miracolo potrebbe essere preso, come una supposta guarigione ad esempio, per far si' che si possa procedere con l'esame giuridico del miracolo''. ''Rapidita''' e ''rigore'' sono state le parole chiave del processo di beatificazione di Giovanni Paolo II, avviato con l'acceleratore il 28 giugno 2005, avendo goduto della speciale dispensa concessa da Benedetto XVI rispetto ai cinque anni di attesa dalla morte, e poi incanalato su una ''corsia preferenziale'' che ha permesso alla causa di essere esaminata prima di altre.
Un iter ripercorso anche da Amato per sottolineare la scrupolosita' del lavoro svolto. ''La causa - afferma - pur avendo una corsia preferenziale, e' stata seguita con una grande attenzione e un grande scrutinio procedurale, anche perche' la pressione mediatica faceva si' che non potesse essere condotta in modo superficiale, ma in modo adeguato alla personalita' del futuro beato''. ''La causa - ribadisce - ha avuto un iter molto ma molto accurato, ma anche molto spedito. Spedito che non significa fretta e superficialita', bensi' grande professionalita' procedurale''. Ora che manca l'ultimo tassello per la venerazione universale di papa Wojtyla, il lavoro della Congregazione, assicura il presule, proseguira' con ''la stessa rapidita' e lo stesso rigore''. Quindi Amato ipotizza, anche per la definitiva canonizzazione, tempi ugualmente ''rapidi'' a quelli della beatificazione. Del resto, lo stesso postulatore della causa, monsignor Slawomir Oder, in un video pubblicato sul sito della beatificazione di Wojtyla, ricorda che quella che e' stata finora raggiunta ''e' soltanto una tappa del processo, in attesa del grande giorno in cui la Chiesa potra' portarlo fino alla gloria come santo''. Quel giorno appare oggi ancora piu' vicino.