Mamma Chiara soddisfatta, in paese sconcerto
Rita Poggi: 'Cerco solo verita'. Sindaco, collettivita' delusa
20 aprile, 18:09di Marisa Alagia
Risponde subito al telefono Rita Poggi, la voce rotta dall'emozione. Da Roma le hanno già comunicato che per Chiara si apre un altro spiraglio di giustizia. "Sono contenta perché i giudici hanno capito che Chiara ha bisogno di verità - dice senza riuscire a trattenere le lacrime - .Sono contenta che la Cassazione abbia capito...". Poi il tono si incrina. Contenta? Si può usare un aggettivo del genere dopo che la propria vita è stata spezzata dal dolore più grande che un essere umano possa sopportare?. Ma si fa forza e continua. "Io voglio la verità su Chiara, voglio solo quello - aggiunge - .Sono quasi sei anni che aspetto". Sono sei anni che non solo i genitori, Rita e Giuseppe, e Marco il fratello di Chiara, uccisa il 13 agosto del 2007 nella villa di famiglia in via Pascoli, ma tutto il piccolo Comune a una trentina di chilometri da Pavia attende di capire se verrà mai fatta luce sul delitto. "In una collettività di 10.000 persone - riflette il sindaco Pietro Francesco Farina - non si può accettare che una di noi venga ammazzata senza che ci sia giustizia, senza che venga trovato il colpevole".
"Certo in paese c'é anche un po' di delusione dopo tanti anni di indagini - ammette poi il sindaco - .Questa svolta ci fa di nuovo sperare che si arrivi alla verità, ma è ovvio che si avverta un po' di stanchezza e scetticismo, forse la soluzione è dietro l'angolo e ancora non si è riusciti a vederla". Il paese ha continuato a stare vicino in questi anni alla famiglia Poggi, ma anche a quella di Alberto Stasi, l'ex fidanzato processato e assolto per l'omicidio. Pure per lui il sindaco Farina ha parole di comprensione. "Bisogna fare giustizia - ha detto - trovando il vero responsabile, non un colpevole a tutti i costi". Parole che si rincorrono per strada come sul web. "Spiegate ai genitori di Chiara Poggi che un colpevole a tutti i costi non è avere giustizia", scrive Michele F. su un twitter ripreso anche dal quotidiano locale 'La provincia pavese'. Ma i commenti sono soprattutto di sconcerto di fronte alle procedure giudiziarie italiane, con inevitabili paragoni tra Perugia (l'omicidio di Meredith Kercher) e Garlasco. "Esisterà mai in Italia un processo non da rifare?", si domanda Simone G. Per mamma Rita l'importante è andare avanti e trovare la verità. Come ripete quando, sollecitata dalle insistenze dei giornalisti tornati in forza in via Pascoli come nei giorni dopo il delitto, accetta di uscire a parlare. "Sì questo è un passo avanti - dice anche il padre di Chiara - .I giudici hanno capito che prima di chiudere definitivamente il fascicolo si doveva fare chiarezza". Un altro processo, quindi, nella speranza di giustizia per Chiara, uccisa a 26 anni. I genitori non hanno alcuna intenzione di arrendersi, anche se dovranno riaprire per nuovi sopralluoghi, per nuove simulazioni di quei tragici momenti, la villa dove hanno trovato il coraggio di tornare a vivere.