Schettino, armatore chiese inchino, e' uno spot
Scatola nera era rotta. Armatore disse, ti mando elicotteri
30 gennaio, 16:55GROSSETO - "La Costa era al corrente della prassi ricorrente degli inchini in tutto il mondo" e "l'inchino al Giglio del 13 gennaio venne pianificato e voluto dalla Costa prima della partenza da Civitavecchia" per ragioni "pubblicitarie". E' quanto ha risposto il comandante Francesco Schettino nell'interrogatorio del gip Valeria Montesarchio, secondo quanto riportano alcuni quotidiani. Quando il gip gli chiede se fosse la prima volta che accostava il Giglio, Schettino risponde: "No. L'ho fatto in passato anche con la Costa Europa e altre navi".
Schettino parla anche di un altro possibile 'movente' dell'inchino (dedicato al maitre e all'ex comandante Mario Palombo): una sorta di gara con un altro comandante, Massimo Garbarino, che "faceva gli inchini lì e io gli promisi - gli ho mandato anche una email - che, alla successiva estate, l'avrei fatto". Secondo Schettino, la scatola nera era rotta: "A bordo avevamo il problema che da 15 giorni si era rotto il back-up del sistema Vdr e avevamo fatto richiesta all'ispettore di aggiustarlo. Ma non era successo".
Riguardo i ritardi dell'allarme, "Prima di dare l'emergenza dobbiamo essere sicuri perché non voglio rimanere con i passeggeri in acqua, né creare panico che la gente mi muore per nulla". Schettino parla di numerosi contatti con l'armatore: con il marine operator della Costa Roberto Ferrarini "Ci siamo sentiti più volte. Non ricordo quante". Ferrarini gli avrebbe promesso: "Mando gli elicotteri". Schettino dice che in plancia con lui quella sera c'erano anche il maitre Tievoli e Manrico Giampiedroni (il commissario premiato ieri da Schifani).