Concordia: tribunale rinvia decisione su nuova perizia nave
Difesa Schettino:nostri consulenti a bordo;processo riparte 23/9
20 luglio, 10:50Correlati
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Viaggio nel relitto inabissato
Il collegio del tribunale di Grosseto dopo camera di consiglio ha rinviato la decisione su una nuova perizia da farsi a bordo del relitto della Costa Concordia. Lo farà dopo aver sentito tutti i periti nominati dal gip per l'incidente probatorio, i quali saranno convocati per la ripresa delle udienze del processo, dal 23 settembre. La difesa di Schettino e il Codacons avevano richiesto una perizia urgente a bordo della nave prima del raddrizzamento e della rimozione del relitto, per esaminare gli apparati di bordo, tra cui le porte stagne e i generatori d'emergenza, temendo un mutamento dello stato del relitto. La procura e l'Avvocatura dello Stato si sono opposti. Il collegio non ha ravvisato l'urgenza e comunque, anche in ragione di una pericolosità per l'incolumità individuale di periti e consulenti, che dovrebbero immergersi in acqua per esaminare gli apparati sotto il livello del mare, ha disposto che un'eventuale perizia a bordo potrà essere effettuata solo nella fase successiva al raddrizzamento e al galleggiamento della nave. In aula si è discusso anche delle possibili tempistiche date appena ieri dall'Osservatorio sull'emergenza della Concordia. La convocazione in aula dei periti dell'incidente probatorio sarà propedeutica alla decisione del collegio se fare questa nuova perizia o no: il collegio ha riservato a questa attività di esame dei periti le udienze dal 23 al 27 settembre. Sempre oggi il collegio ha respinto la richiesta della parte civile Sos Concordia a fare il sequestro conservativo di una nave a fini risarcitori. Il collegio ha invece stabilito, su richiesta di Costa spa, di dissequestrare scialuppe e imbarcazioni di salvataggio rimasti custoditi finora a Talamone.
LO SCAFO SI CORRODE, LA PRUA SI ABBASSA - La progressiva corrosione dello scafo e iniziali cedimenti sarebbero stati osservati in recenti ispezioni subacquee alla Costa Concordia, circostanze che sarebbero tali da determinare un ulteriore abbassamento sul fondale. Lo apprende l'ANSA. In particolare la prua, si apprende ancora, sarebbe calata in modo visibile rispetto al pelo dell'acqua. Le ispezioni subacquee non avrebbero invece rilevato fenomeni di inquinamento, né delle acque né rispetto a fauna e flora marina. Secondo alcune ipotesi, è come se lo scafo, progettato per altre funzioni, ovviamente privo di manutenzione, e sottoposto a stress 'meteomarini' e degrado da 18 mesi, stia cedendo sotto il peso della nave stessa. Dalle osservazioni subacquee anche le rocce entrate nello scafo starebbero contribuendo ad accentuare i fenomeni di corrosione della Concordia, con un indebolimento della struttura. I sopralluoghi sono stati eseguiti nell'ambito dell'inchiesta per disastro ambientale.