Ha ucciso moglie, botte e giu' dalle scale. Ha confessato
E' accaduto ieri. La mette a letto morente e si addormenta
08 marzo, 19:22di Domenico Palesse
Drammatica vigilia della festa dell'8 marzo in Ciociaria dove si è consumato l'ennesimo, tragico, femminicidio. Al termine di una lite, un uomo di 44 anni ha ucciso la moglie, Silvana Spaziani, 46 anni, scaraventandola nella tromba delle scale, poi ha cercato di nascondere l'omicidio simulando l'incidente domestico. Per tre volte, in passato, era stato denunciato dalla moglie per violenza. Ma neanche il gesto disperato della donna con cui aveva deciso di condividere la vita è riuscito a placare la sua furia. I carabinieri hanno ricostruito la dinamica e lo hanno arrestato con l'accusa di omicidio volontario. Per tre lunghe ore ha provato a difendersi davanti ai magistrati. "E' stato solo un incidente", ha ripetuto decine di volte. Poi la drammatica confessione. La tragedia si è consumata la notte scorsa a Giglio, piccola frazione del comune di Veroli, a pochi chilometri da Frosinone, al termine dell'ennesima lite tra marito e moglie, una coppia in crisi già lacerata dal dolore per la scomparsa nel 2005 del loro unico figlio di 14 anni, morto per una malattia genetica. Da una piccola discussione si è passati presto alle mani, ancora una volta. Già in passato, infatti, il marito, ex operaio che tira avanti con qualche lavoretto saltuario di manovale e giardiniere, aveva picchiato la moglie, due anni più grande di lui. E per quegli episodi era stato tre volte denunciato. La sua violenza era scritta nero su bianco, tutti sapevano dei dissidi tra i due, tanto che i litigi ormai avevano assunto una frequenza pressoché quotidiana. Nella piccola abitazione di Giglio, una casetta di due piani alla periferia del comune di Veroli, la lite si è però trasformata in tragedia: l'uomo afferra la moglie e la scaraventa sulle scale che portano in taverna. La donna batte violentemente sui nove gradini perdendo i sensi. Il suo corpo esanime, in un lago di sangue, giace al suolo per ore. Il tempo impiegato dall'omicida per provare ad inscenare l'incidente domestico, tanto da chiamare addirittura anche l'impresa di pompe funebri. I carabinieri non credono neanche un minuto alla ricostruzione del marito e pensano subito all'omicidio. I rilievi tecnici condotti dal reparto operativo del comando provinciale di Frosinone daranno loro ragione. Per questo l'uomo viene fermato e condotto in caserma, dove continuerà a negare anche di fronte ai magistrati. Solo tre ore dopo, arriverà l'epilogo con la confessione e l'arresto per omicidio volontario. Nei prossimi giorni sarà eseguita l'autopsia sulla donna, che - secondo le prime informazioni - non sarebbe morta sul colpo ma solo a distanza di qualche ora. Elementi che potrebbero aggravare ancor più la posizione dell'omicida.