Solo due anni fa una ricerca dell'Università del Michigan
aveva sostenuto che navigare sul tablet mentre si guarda la tv
può esser una spia di ansia e depressione. Da allora di 'acqua
sotto i ponti' ne è passata tanta: i 'tweet' postati un po' per
gioco, un po' per fare opinione e un po' per narcisismo hanno
invece assunto un ruolo sempre più importante nella valutazione
dei programmi del piccolo schermo. Ed è diventato familiare il
termine 'social tv' che indica l'interazione tra internauti e
programmi televisivi.