Ucraina, ultradestra pronta a usare le armi
10 febbraio, 20:12di Giuseppe Agliastro
KIEV - Hanno attaccato i poliziotti schierati a difesa dei palazzi del potere facendo scoppiare gli scontri che hanno messo a ferro e fuoco il centro di Kiev a fine gennaio, e adesso si dicono pronti a imbracciare i fucili, "se necessario". Sono i paramilitari di 'Pravij Sektor' ('Settore destro'), il gruppo ultranazionalista, volto truce della piazza anti-governativa ucraina, che raccoglie i militanti di diverse organizzazioni di estrema destra.
Ma in un'intervista all'ANSA, il leader del movimento, Dmitro Iarosh, evoca anche un ingresso in politica, dopo che "la rivoluzione avrà successo", mentre sottolinea il suo 'no' all'ipotetico ingresso dell'Ucraina nell'Ue: perché, a suo dire, "distruggerebbe i valori nazionali" permettendo l'immigrazione di massa e le nozze tra omosessuali. Il quinto piano del palazzo dei sindacati è il quartier generale dello zoccolo duro della rivolta a Kiev. Davanti alla porta ci sono un paio di guardie in mimetica che controllano chi entra e chi esce, e il corridoio è un bivacco dove, tra coperte e sacchi a pelo, se ne stanno sdraiati un centinaio di paramilitari. Qualcuno dorme: ha fatto il turno di notte. Decine di scudi di metallo strappati alla polizia nei combattimenti sono allineati con cura e appoggiati a una parete, pronti all'uso.
E a questi si aggiungono altre decine di scudi di metallo o di legno con il tridente ucraino disegnato, e ancora un'infinità di manganelli, elmetti militari verdi e maschere antigas. Qui la polizia non può mettere piede, non l'hanno fatta entrare pochi giorni fa neanche quando due persone sono rimaste ferite per una misteriosa esplosione.
E anche i giornalisti devono avere il permesso del "comandante", Dmitro Iarosh. Iarosh, 42 anni, ha una sorta di studio tutto per sé nel palazzo dei sindacati. Indossa un maglione verde oliva, probabilmente dell'esercito visto che ha le spalline per i gradi. "Le cellule di 'Settore destro' stanno spuntando in tutta l'Ucraina - dice orgoglioso - proprio come i funghi dopo la pioggia. Difficile dire quanti siamo adesso, sicuramente migliaia. Solo a Kiev ce ne sono 500 a Maidan e nei palazzi occupati e altri 500 fanno parte della riserva mobile". Il "comandante" si dice "sicuro del successo della rivoluzione. E quando si tornerà sulla via della politica - aggiunge -, sarà presidente chi sarà eletto dal popolo. In ogni caso - sottolinea - quando ci sarà la pace 'Settore destro' entrerà nella vita politica, e vedremo se avanzare una nostra candidatura alle presidenziali o se appoggiare uno dei politici esistenti".
Ma di Unione europea Iarosh - pur protagonista di una protesta che si presenta come 'filo-europea' - non vuole sentir parlare: "Siamo a favore della firma dell'accordo d'associazione con l'Ue (il cui congelamento da parte del presidente Viktor Ianukovich ha innescato le proteste antigovernative a fine novembre), ma non sosteniamo l'ingresso dell'Ucraina nell'Ue" perché "alcuni dei nostri valori potrebbero essere cancellati". Il "comandante" teme in particolare che vengano permessi i matrimoni tra persone dello stesso sesso: "In molti paesi d'Europa - tuona -, soprattutto dove sono al governo i rappresentanti della sinistra, vengono legalizzate le unioni omosessuali, e questo va contro la morale cristiana del popolo ucraino". E l'immigrazione? "Solo se in quote ragionevoli - spiega -, se no è occupazione". Anti-russo in nome del nazionalismo ucraino (concentrato soprattutto in Galizia, appendice occidentale del Paese), Iarosh è poi contrario all'Ue perché prelude a "un governo sovranazionale", prospettiva che ai suoi occhi minaccia "la sovranità" della patria.
"Gli ucraini - proclama - hanno combattuto per secoli per la loro indipendenza: ora non vogliamo limiti alla sovranità". 'Settore destro', del resto, è pronto a combattere ancora: "Se saranno minacciati la nostra indipendenza o il nostro territorio - giura il "comandante" - non solo noi, ma anche tanti altri ucraini imbracceranno le armi".