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Bocelli, cantai per lui dopo morte mio padre

Andrea Bocelli: 'Cantai per Wojtyla dopo morte mio padre' 02 maggio, 12:07

di Giorgiana Cristalli

ROMA - ''Credo che in ogni periodo storico sarebbe importante avere un Papa che si comporta da santo e che viene beatificato subito dopo la morte per acclamazione. La nostra generazione ha avuto la fortuna di vivere questo pontificato, che ha lasciato un segno importante'': cosi' Andrea Bocelli commenta la proclamazione di Giovanni Paolo II beato in un'intervista rilasciata ad ANSA.it.

Il cantante, famoso in tutto il mondo con milioni di dischi venduti, e' molto credente. Ci ha tenuto ad essere presente in piazza San Pietro oggi, insieme alla compagna Veronica, in omaggio a Wojtyla, per il quale canto' anche in un giorno particolare, il 1 maggio 2000 a Tor Vergata, all'indomani della scomparsa del suo papa'. ''L'atmosfera oggi a San Pietro era molto calorosa - racconta Bocelli - perche' questo Papa ha sempre raccolto grandissimo affetto, anche dai ragazzi, dai giovani. Questo calore si percepiva in ogni angolo della piazza''.

La forza del messaggio di Wojtyla era, a suo giudizio, la coerenza: ''Era un uomo di fede e aveva la forza e il coraggio di applicare fedelmente quello in cui credeva. Metteva in pratica il Vangelo con tutte le sue risorse fisiche e psichiche''. Il Papa polacco amava la musica e, anche in occasione del tradizionale concerto di Natale, era solito ricevere in udienza tutti gli artisti. ''Credo che abbia avuto la consapevolezza - spiega Bocelli - che ogni cosa che esiste a questo mondo possa essere al servizio del bene o del male. Quando le cose sono al servizio del bene e sono doni di Dio sono importanti. In questo senso capiva l'importanza del messaggio che puo' lasciare la musica, che parla un linguaggio criptato e parla direttamente all'anima della gente. Se si fa musica con l'intento di parlare ai cuori in senso positivo - aggiunge - il messaggio e' molto importante''.

In questo momento delicato per l'Italia e difficile sul fronte internazionale, la figura di Giovanni Paolo II e' un faro per il cantante, che cita un passo dell'omelia di oggi di Benedetto XVI: ''Il Papa ha detto che Giovanni Paolo II era un uomo che amava la verita'. La verita' e' sempre garanzia di liberta'. Purtroppo nel mondo c'e' poco amore per la verita'. Tutti sperano nella liberta', vogliono la liberta' ma la liberta' senza la verita' non e' possibile''.

I ricordi si affollano nella memoria. Sono state parecchie le occasioni in cui Andrea Bocelli e' stato chiamato a cantare per il Papa. In particolare il cantante pensa a una messa privata a Castel Gandolfo: ''Eravamo veramente pochissimi, il Papa stava celebrando a due metri da me''. Ma soprattutto e' vivo il ricordo di quella messa del 1 maggio 2000 a Tor Vergata: ''Fu un po' tragica per me perche' - racconta - il giorno prima, il 30 aprile, era morto mio padre. Lasciai temporaneamente papa' per cantare per Wojtyla''. Non c'e' una melodia legata piu' delle altre a Giovanni Paolo II, ''un uomo fatto di parole, di gesti, di contenuti'', anche se, ricorda Bocelli, ''ho cantato uno spartito composto su un testo di Wojtyla''.

La ''grande umanita''' del Papa beato e' il tratto che lo contraddistingue, secondo l'artista, che ha interpretato di recente arie e canti religiosi sulle immagini che raccontano il pontificato di Giovanni Paolo II nel dvd 'Credo' (pubblicato da Sugar).

In un mondo in cui alcuni valori sembrano persi la fede non si e' spenta. ''E' molto viva, grazie a Dio. E' viva e molto diffusa la fede verso Dio creatore'', conclude Bocelli.