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ANSAcom - In collaborazione con Pirelli
Il bosco diventa metafora della società, semplice pensare alle radici su cui poggia, all'eredità che conserva tra i rami ma Vivian Lamarque, nella sua poesia "Essendo notte", fa echeggiare anche il dialogo tra generazioni a un dialogo tra alberi, tra giovani foglie e ulivi e betulle centenarie.
La poetessa porta la sua 'feroce semplicità' (la definizione è di Giovanni Raboni) nel 'bilancio d'autore' di Pirelli dedicato alla coabitazione di generazioni diverse e lontanissime tra loro nello stesso luogo di lavoro. E' l'ultima scommessa del gruppo che, alla ricerca di linguaggi sempre nuovi per comunicare, ha chiesto all'autrice un contributo e lei ha risposto con i versi di Essendo notte. "La poesia è una forma espressiva che sta tornando anche tra i giovani e che accomuna le generazioni di chi le imparava a memoria e di chi oggi le ascolta su Tik Tok. E' una forma narrativa bellissima che fa riscoprire tempi, modi, atmosfere, ritmi che oggi diventano rifugio e riscoperta del bello per coloro che davanti alla brutalità e alla violenza di certi linguaggi imposti dai social si sentono travolti e a disagio" spiega il Senior Vice President Communication di Pirelli, Maurizio Abet. "Come sta facendo Edoardo Prati, un ragazzo che partendo da IG e Tik Tok è riuscito a trovare il modo di raccontare i classici a una platea sempre più vasta ed eterogenea" aggiunge. Pirelli ha dato a Lamarque una pagina bianca, "senza nessuna indicazione da parte nostra, perchè è la sensibilità dell'artista che conta e guida", e ne sono nati nuovi versi 'familiari', che con leggerezza riescono anche a parlare della morte che è solo un modo per far spuntate un'altra foglia.
ESSENDO NOTTE Essendo notte quieti lassù dormivano verso mattino vedevi che erano di alberi le sagome là sulla collina: profili di alberi grandi e più grandi e anche di medi e di nuovi nati.
Tramite fruscii di voli e foglie, al risveglio gli uni con gli altri si scambiavano segnali - lingue a noi ignote, come del resto le nostre a loro.
Poi con ampi e grati sguardi al nuovo mattino davano il buongiorno ma se nell'aria sentivano bufera, inquieto era nell'attesa il loro bisbigliare e se gelida li feriva tramontana o grecale tranquilli dicevano i vecchi ai grandi e i grandi ai piccoli passerà il male.
Quando poi la guerra del cielo, le armi, erano finite e tutto attorno a loro tornava come prima - mite se in visita giungevano zeffiri sereni o un venticello, prego gli dicevano indicando spazi ospitali tra foglia e foglia, ospitali spazi tra rami e rami.
Dalle loro immense finestre sempre aperte giungeva allora un coro lieto di annose querce e di alberelli nuovi di ulivi centenari e di betulle, lieto coro di voli, di grandi e minime ali, di giovani e non giovani foglie, di ogni età.
E se una, una moriva? Se sembrava Sonno ma era Morte? Allora per accompagnarla a bocca chiusa un coro saliva dalla collina fino all'eternità.
(poi presto ne spuntava un'altra verde chiaro proprio dove era stata lei, o un po' più in là) Vivian Lamarque Vivian Pellegrinelli Provera Comba è nata a Tesero (Trento) il 19 aprile 1946. E' la nipote del pastore valdese e teologo Ernesto Comba che non accetta in famiglia la bambina nata da una relazione extraconiugale e costringe Nella (sua figlia) a darla in adozione. La accolgono a nove mesi Dante Provera e sua moglie Maria Rosa Pellegrinelli e cresce con loro a Milano, dove ancora vive. Ha pubblicato: Teresino (Soc. di poesia & Guanda, 1981, Premio Viareggio Opera Prima), Il Signore d'oro (Crocetti, 1986 e 1997), Poesie dando del lei (Garzanti, 1989), Il Signore degli Spaventati (Pegaso, 1992, Premio Montale), Una quita polvere (Mondadori, 1996), Poesie. 1972-2002 (Mondadori,2002), Poesie di ghiaccio (Einaudi Ragazzi, 2004), Poesie per un gatto (Mondadori, 2007), Poesie della notte (Rizzoli, 2009), La gentilèssa (Stampa, 2009), Madre d'inverno (Mondadori, 2016), Il signore d'oro (Crocetti, 2020). Ha pubblicato anche una quindicina di libri di fiabe, ottenendo tra gli altri il Premio Rodari (1997) e il Premio Andersen (2000). Ha tradotto: Valéry, Baudelaire, Prévert, La Fontaine, Céline, Grimm, Wilde. Su "Sette" ha tenuto la rubrica settimanale "Gentilmente", raccolta poi in volume da Rizzoli (Gentilmente, 1998). Collabora al Corriere della Sera e ai suoi inserti e ha una rubrica fissa su TV Sette.
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