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ANSAcom - In collaborazione con MSD ITALIA
Per le persone affette da tumore al polmone e ancor più per i loro caregiver il web è diventato un punto di riferimento per cercare informazioni, confrontarsi con altre persone nella stessa situazione e per sostenersi a vicenda. È quanto emerge da un'indagine di Bva Doxa "Il tumore al polmone, tra bisogni di conoscenza e fake news", presentata oggi a Roma nel corso del convegno "Inventing for lung. Il contributo dell'Innovazione per il trattamento del tumore al polmone", promosso da Msd Italia.
Con circa 44 mila nuove diagnosi all'anno, il tumore del polmone è il terzo più frequente in Italia dopo quelli della mammella e del colon-retto. Secondo l'indagine, in due anni (ottobre 2022 - ottobre 2024), sono stati pubblicati 67.400 post in italiano sul carcinoma polmonare, con un milione di interazioni, like, commenti e share seguiti ai post originari.
Da questo flusso emergono i bisogni a cui pazienti e caregiver cercano risposte online.
Il 63% delle conversazioni su questa patologia riguarda le terapie, le opzioni di cura e le aspettative di vita, il 31% delle discussioni in rete è orientato al sostegno emotivo.
Frequenti (circa il 13%) le discussioni sull'adattamento alla nuova realtà, bilanciando vita personale, lavoro e terapie. Il 10% riguarda invece il dialogo con i clinici, mentre il 3% è legato all'esperienza con le strutture sanitarie.
"L'indagine evidenzia come pazienti e caregiver manifestino esigenze complesse e diversificate che vanno oltre il trattamento del tumore del polmone, comprendendo il supporto psicologico, la gestione della vita quotidiana, la comunicazione con i clinici e i rapporti con i centri di cura", commenta Silvia Novello, responsabile dell'Oncologia Medica all'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, ordinario di Oncologia Medica all'Università degli Studi di Torino e presidente di Walce (Women Against Lung Cancer in Europe). "Anche la componente psicologica è un bisogno fondamentale. Pazienti e caregiver trovano conforto e vicinanza in spazi 'protetti' come forum e community online, dove possono condividere esperienze e trovare supporto tra pari", aggiunge.
Su questo aspetto il Terzo settore svolge un ruolo chiave.
"Le associazioni di pazienti sono i principali attori impegnati nel sensibilizzare la popolazione, colmando non solo un gap informativo ma anche un importante vuoto emotivo", sottolinea Adriana Bonifacino, presidente di Fondazione IncontraDonna.
Importante anche il ruolo contro la cattiva informazione molto diffusa sul web. "La rete è ricca di contenuti sulla malattia", spiega Annalisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. "Clinici e associazioni mantengono un solido filtro informativo, confutando sistematicamente le notizie false, infatti, come rivela l'indagine di Bva Doxa, solo il 4% dei post afferisce a fake news rispetto, ad esempio, a circa il 15% nel tumore della mammella".
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